Una nuova luna per sognare
Per tantissimi anni
l’uomo ha sognato
dolci canzoni d’amore
che facevano vibrare
il cuore degli amanti
che vivevano passioni ardenti
sotto il lume della
splendente, pallida,
verde, sorridente luna;
ricordo, quand’ero giovane,
che ce n’era una anche
tutta algerina.
Quando Neil Armstrong,
sceso dal Lem,
posò i piedi sul suolo
lunare, cosparso
di polvere e sassi
e constatò che tutt’intorno
era grigio e nero,
finì per gli uomini
il bellissimo sogno
che durava fin dall’antichità:
arrivare fin lassù per amare
donne dalla pelle chiara di luna.
Era il ventuno luglio
millenovecentosessantanove,
ore quattro e cinquantasei.
Da allora l’uomo
avverte un gran bisogno
di scoprire una nuova luna
per continuare a sognare,
amare e cantare.
Un parlatimi più di paradisi artificiali
Finimola ragà di giocà col foco;
la droga v’avvelena e po’ vi uccide;
perchè, ditimi perché vi bucate?
E atroce, duvete capillo, quelo che fate.
Col cervello bloccato da false sensazione
un riscite a vedè la bellezza de la vita
che tale è se vissuta accanto a le persone
che vi voglino vramente bene:
la mà, il babbo, i fratelli, le sorelle e i nonni
e ‘na giovenetta che po’ doventerà
la vostra cara e fedele sposa.
Nell’amore e nella capacità di lavorà
troverete la forza per superà, state seguri,
i momenti dificili che attraversate.
Siate forti per strappà a le rocce
le mitiche, guasi inafferrabili, stelle alpine
e lassù, da le cime dei monti che scalerete,
finalmente capirete,
di avello sotto il vostro sguardo,
il Mondo meraviglioso che Dio ha creato
per voi e per tutta l’Umanità.
E un parlatimi più di pradisi artificiali
e ascoltatimi ragà per il vostro bene.
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