giovedì 19 giugno 2008

Una nuova luna per sognare

Per tantissimi anni

l’uomo ha sognato

dolci canzoni d’amore

che facevano vibrare

il cuore degli amanti

che vivevano passioni ardenti

sotto il lume della

splendente, pallida,

verde, sorridente luna;

ricordo, quand’ero giovane,

che ce n’era una anche

tutta algerina.

Quando Neil Armstrong,

sceso dal Lem,

posò i piedi sul suolo

lunare, cosparso

di polvere e sassi

e constatò che tutt’intorno

era grigio e nero,

finì per gli uomini

il bellissimo sogno

che durava fin dall’antichità:

arrivare fin lassù per amare

donne dalla pelle chiara di luna.

Era il ventuno luglio

millenovecentosessantanove,

ore quattro e cinquantasei.

Da allora l’uomo

avverte un gran bisogno

di scoprire una nuova luna

per continuare a sognare,

amare e cantare.


Un parlatimi più di paradisi artificiali

Finimola ragà di giocà col foco;

la droga v’avvelena e po’ vi uccide;

perchè, ditimi perché vi bucate?

E atroce, duvete capillo, quelo che fate.

Col cervello bloccato da false sensazione

un riscite a vedè la bellezza de la vita

che tale è se vissuta accanto a le persone

che vi voglino vramente bene:

la mà, il babbo, i fratelli, le sorelle e i nonni

e ‘na giovenetta che po’ doventerà

la vostra cara e fedele sposa.

Nell’amore e nella capacità di lavorà

troverete la forza per superà, state seguri,

i momenti dificili che attraversate.

Siate forti per strappà a le rocce

le mitiche, guasi inafferrabili, stelle alpine

e lassù, da le cime dei monti che scalerete,

finalmente capirete,

di avello sotto il vostro sguardo,

il Mondo meraviglioso che Dio ha creato

per voi e per tutta l’Umanità.

E un parlatimi più di pradisi artificiali

e ascoltatimi ragà per il vostro bene.

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