domenica 15 giugno 2008

In nome dell'amore

Li vediamo sotto i portici
sempre più numerosi,
silenziosi, dignitosi;
a passanti frettolosi mostrano,
distesi su pezzi di stoffa,
accendini, monili
ed altre cose di poco prezzo.
Con abiti leggeri sfidano la pioggia,
il vento e il freddo;
non importunano la gente.
Pazientemente aspettano
che s’avvicini il possibile,
atteso, desiderato cliente.
Si tratta, spesso, di ragazzi come loro;
l’unica differenza: il colore della pelle.
Sono scappati da sfortunate
seppure belle terre lontane,
da assolate distese africane,
dove c’è chi muore di fame,
perché sulla terra bruciata
dai raggi del caldo sole
non cresce più il grano
ma s’alzano dune di sabbia
del deserto che avanza minacciosamente,
insieme a nuvole di cavallette.
In nome dell’amore eterno,
di questo nobile sentimento,
facciamoglielo sentire,
coi fatti e non a parole,
che non sono rimasti soli,
che sono nostri fratelli.

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