domenica 21 ottobre 2012

La Versilia onora il suo eroe finanziere scelto Claudio Sacchelli, medaglia d’Oro al merito civile alla memoria



Il 23 settembre 2012 i quattro comuni storici della Versilia, Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi e Stazzema coi loro sindaci, hanno festeggiato insieme la ricorrenza del sessantottesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo di Pietrasanta che avvenne il 19 settembre 1944 con l’arrivo in città delle truppe alleate e la figura dell’eroico Finanziere Scelto Claudio Sacchelli morto nel campo di sterminio nazista di Mauthausen nel 1945 e decorato di medaglia d’oro al M.C. alla memoria, dal signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 24 aprile 2012, per aver fatto espatriare in Svizzera circa 300 cittadini italiani di origine ebraica, ristretti nel campo di concentramento dell’Aprica (SO) e per aver collaborato coi partigiani della formazione Fiamme Verdi operanti nella zona di Villa di Tirano sede della brigata di frontiera delle Fiamme Gialle che aveva alla dipendenza il proprio distaccamento di Lughina, proprio sul confine italo svizzero, dove Claudio (che vi prestava servizio) fece espatriare i perseguitati italiani di origine ebraica

A queste due cerimonie hanno partecipato: il Presidente Nazionale dell’ANFI Gen. C. A. Giovanni Verdicchio, il Consigliere Nazionale per la Toscana Finanziere Marco Mugnaini, nonché il Ten.Col. Nicola Pianese, nella veste di rappresentante del Gruppo Provinciale di Lucca, del quale è capo ufficio operazioni, i sindaci di Camaiore e Massarosa e l’assessore alla cultura del comune seravezzino Riccardo Biagi.

Claudio Sacchelli nacque a Querceta di Seravezza, presso i nonni materni, il 31 dicembre 1913. Trascorse la sua giovinezza a Cerro Grosso (Strettoia), enclave del Comune di Pietrasanta: ecco perché questo comune lo considera ancora oggi come un proprio figlio.

La cerimonia è iniziata con la collocazione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti di Pietrasanta, dopodichè il corteo ha sfilato nella centrale via di mezzo dalle cui finestre sventolavamo tante bandiere tricolori. Suggestivo questo corteo dove garrivano al vento le tante bandiere delle sezioni ANFI di Seravezza e di altre località della Toscana e quelle delle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma. E’ stato emozionante vedere il gonfalone di Stazzema, decorato di medaglia d’oro al valor militare e quello di Seravezza decorato di medaglia d’argento al merito civile.

Raggiunto lo storico salone dell’Annunziata, il sindaco di Pietrasanta dr. Domenico Lombardi ha pronunciato un vibrante discorso ricordando la ricorrenza della festa della liberazione della sua città, accennando anche alla vita piena di problemi dei nostri giorni, con l’augurio che presto tutti i nostri ragazzi possano vivere giorni più felici e ricchi lavoro.

In seguito ha preso la parola il professore Giovanni Cipollini, Presidente dell’ANPI Sezione Gino Lombardi, il primo in Versilia a formare, dopo l’armistizio del 1944, la prima banda di partigiani . Ex ufficiale di aviazione Gino Lombardi chiamò la sua formazione partigiana “ I cacciatori delle Apuane”. Profuse tutto il suo impegno nella lotta di liberazione contro i tedeschi e i fascisti. Fu ucciso a Sarzana dalle brigate nere di Mussolini. Per il suo eroico comportamento fu insignito della medaglia d’oro al valore militare. Il professor Cipollini ha elencato con dovizia di particolari i giorni tragici che portarono alla liberazione di Pietrasanta.

La professoressa e scrittrice Paola Lemmi, profonda conoscitrice della storia del nostro Corpo, con il cuore ha parlato della vita di Claudio Sacchelli e del suo eroico comportamento ispirato ai valori fondanti della Guardia di finanza.

Brillante e commovente il discorso del nostro Presidente Nazionale dell’ANFI, che ha sottolineato il valore del finanziere e in particolare la sua tragica fine. Mentre parlava dal suo volto traspariva chiaramente il sentimento di amore che lo lega a tutti i finanzieri in congedo. Vederlo in quel giorno importante, insieme al Consigliere Nazionale per la Toscana ha trasmesso una grande gioia a tutti i finanzieri in congedo della Versilia. Il 23 settembre 2012 è una data storica da non dimenticare.

Al capitano Gerardo Severino, direttore del Museo Storico della Guardia di finanza si deve il merito, di avere scoperto i fatti che condussero alla morte il nostro valoroso militare, incarcerato nel campo di sterminio nazista di Mauthausen dove fu impiegato in duri lavori nelle cave di pietra e nelle officine per la produzione di armi, subendo sevizie e patimenti di ogni genere che spensero la sua giovane vita il 1° maggio 1945. Il suo corpo fu bruciato in un forno crematorio. Il capitano Severino nel suo intervento ha ricordato altri episodi che sottolineano ancor di più la generosità di Claudio Sacchelli nei confronti dei perseguitati di origine ebraica da parte dei nazifascisti. Significativo il fatto che anziché darsi alla fuga o espatriare in Svizzera l’indomani dell’8 settembre 1944, a distanza di appena tre giorni dal suo matrimonio celebrato a Fiorenzuola d’Arda che lo unì a Mafalda Testa, fece ritorno al suo reparto di Villa di Tirano. Sacchelli Claudio ne ha salvati molti altri di ebrei e perseguitati politici , oltre ai 300 dell’Aprica il cui fatto avvenne nel settembre del 1943, mentre Claudio fece fuggire gli ebrei sino all’aprile del 1944, come accertato dal capitano Gerardo Severino.

Finita la cerimonia a Pietrasanta, con la consegna dei Crest alle personalità e ai sindaci dei quattro comuni storici della Versilia ( alla professoressa Lemmi è stato donato anche un foulard della nostra Associazione) le Autorità civili e tutti finanzieri in congedo e i loro familiari si sono trasferiti a Querceta, dove è stata intitolata la Sezione ANFI – Versilia Storica di Seravezza al nome del finanziere Scelto Claudio Sacchelli.

A Querceta ho avuto modo di parlare con Oradino Costa, grande ufficiale al merito della nostra Repubblica. Figlio di una cugina di mio padre, mi ha raccontato che i nonni di Claudio erano cugini dei nonni di sua madre e quindi anche del mio babbo. Non conoscevo questo grado di parentela fino a quando me ne ha parlato, non molto tempo fa , anche mio fratello Sergio, che ha prestato tanti anni di servizio nel nostro Corpo fino al collocamento in congedo per raggiunti limiti di età. Fu lui che apprese questa notizia da una cugina del nostro eroe. Dopo il taglio del nastro. eseguito dal nipote di Claudio Sacchelli che porta lo stesso nome e cognome dello zio, ha preso la parola il Presidente della Sezione Renzo Maggi che ha ringraziato i presenti a questa cerimonia. Poi ha pronunciato un breve discorso il sindaco di Seravezza Ettore Neri, il quale ha sottolineato i meriti acquisiti dal Corpo della Guardia di finanza nel corso dei suoi oltre due secoli di storia, soffermandosi sull’eroico comportamento del Finanziere Scelto Claudio Sacchelli che ha sacrificato la sua vita per salvare quella di tanti perseguitati di origine ebraica. La cerimonia è terminata in un clima di festa. Molti dei presenti si sono ritrovati al ristorante il Grappolo d’oro, vicino a Strettoia.

E’ stato bello e commovente vedere un intero tavolo occupato dai tre nipoti di Claudio Sacchelli e da tutta la loro parentela, compresi bambini e bambine- E quanta gioia ci è stata data dal notare che erano rimasti ancora con noi il Presidente Nazionale, con accanto Il Consigliere nazionale Marco Mugnaini, il Ten.Col. Pianese e il Capitano Gerardo Severino, i sindaci della Versilia Storica e l’ assessore Riccardo Biagi.

Doveroso un accenno al complesso bandistico di Capezzano Monte. Se è vero com’ è vero che la musica suscita qualunque sentimento mediante il suono, devo dire che udire l’inno del Piave e quello dei fratelli d’Italia e altre note di famose canzoni e marcette, mi hanno fatto sentire sempre più vivo nel cuore l’amore nutrito per la Patria e per la Guardia di finanza.

Sento il dovere di ringraziare il Presidente della Sezione ANFI di Seravezza,- Versilia Storica, Cavaliere Ufficiale Renzo Maggi, per aver organizzato ottimamente questa solenne cerimonia che ha onorato la memoria del finanziere scelto Claudio Sacchelli. Un vero eroe.

venerdì 19 ottobre 2012

Vincenzo Giudice, medaglia d’Oro al Valore Militare



La concessione della medaglia d’oro al merito civile alla memoria del finanziere scelto Claudio Sacchelli, mi ha spinto a rileggere alcune pagine scritte con il sangue dai militari della Guardia di finanza, decorati di medaglia d’oro al valor militare per i meriti acquisiti in tempo di guerra e durante il periodo della resistenza.

Tra le motivazioni in ordine alle quali furono concesse 10 medaglie d’oro al valore militare, emergono i comportamenti eroici. In questo scritto mi limito a parlare della medaglia d'oro conferita alla memoria del maresciallo maggiore Vincenzo Giudice, fucilato, durante la resistenza, a Bergiola Foscalina, vicino a Carrara, dai soldati tedeschi della 16^ SS divisione Panzergrenatier - Divisione Reichsuker SS al comando del generale Max Simon, di cui facevano parte gli uomini che commisero anche la spaventosa strage di S. Anna di Stazzema il 12 agosto 1944.

Vincenzo Giudice nacque a Eboli (Salerno) il 24 marzo 1891. Fu combattente della I e della II Guerra mondiale. Quando venne ucciso comandava la brigata litoranea di Carrara. Ecco i fatti che portarono alla sua fucilazione, avvenuta il 16 settembre 1944 a Bergiola Foscalina, dove operavano SS al comando del criminale nazista Walter Reder.
Già da alcuni giorni gli uomini di Bergiola Foscalina avevano lasciato il paese per rifugiarsi sui monti circostanti, in seguito ai movimenti delle truppe tedesche e dei repubblichini, che inducevano a ritenere che qualcosa di grave sarebbe accaduto nella zona. Nelle case erano rimaste donne, anziani, bambini e adolescenti.

Il 16 settembre 1944 Vincenzo Giudice tentò di evitare una strage di civili che i tedeschi avevano rastrellato, coadiuvati dai Repubblichini, per compiere una rappresaglia utilizzando anche autoblinde. L'operazione dei tedeschi scattò in seguito alla morte di un loro commilitone, ucciso da una fucilata in località La Foce, appena fuori di Carrara, sparata da un paese più in alto di Bergiola Foscalina.

Appena seppe quanto stava accadendo Giudice si presentò all’ufficiale che comandava i soldati che avevano fatto il rastrellamento: una trentina di uomini erano stati rinchiusi nella scuola elementare,  altri erano stati confinati nelle loro case. Fra i prigionieri vi erano anche la moglie del maresciallo Giudice e la loro figlia. Il sottufficiale si offrì, per ottenere la liberazione dei prigionieri, in sostituzione dei rastrellati. Gli risposero che questa sua richiesta era contraria alle leggi militari e quindi non fu accolta. A questo punto si tolse la giacca e rinnovò la sua richiesta non più da militare ma come civile. Ma le sue parole non servirono a nulla e il cambio fu nuovamente rifiutato.
Così ebbe inizio la strage. Fu appiccato il fuoco a una scuola dove erano stati rinchiusi una parte dei rastrellati; le fiamme furono alimentate da taniche di benzina e dal catrame. Anche le case dove erano rinchiusi gli altri prigionieri rastrellati vennero incendiate. L’eroico maresciallo maggiore venne fucilato. Morirono tutti bruciati vivi dalle fiamme. Dopo l’eccidio le vittime subirono anche il vilipendio dei cadaveri. La notizia di quanto stava accadendo arrivò ai partigiani della zona che subito si diressero a Bergiola Foscalina per tentare di difendere la popolazione, ma arrivarono quando tutto era finito. I tedeschi avevano abbandonato la zona da meno di un’ora. In tutto furono 72 le vittime di questo eccidio: 43 donne, 14 bambini e 15 adolescenti.

Nel 1985, quale rappresentante della categoria sottufficiali in seno al COBAR dell’allora Legione di Firenze della Guardia di Finanza, partecipai insieme agli altri componenti di tale organismo, con in testa il presidente, ten. col. Fallica, purtroppo scomparso già da diversi anni - ma che mai ho dimenticato in quanto ricco di valori elevati in ogni campo - alla ricorrenza del 41° anniversario dell’eccidio di Bergiola Foscalina. Fu una commovente cerimonia, a cui parteciparono Autorità civili e militari, una rappresentanza armata di finanzieri in servizio e moltissimi finanzieri in congedo. Visitai anche il cimitero dove erano stati tumulati i resti delle povere vittime, trucidate il 16 settembre 1944.



domenica 14 ottobre 2012

Ritorno a scrivere



Finalmente il mio computer è stato riparato. La prima cosa che ho pensato di scrivere è un sincero ringraziamento a tutte le persone che il 29 settembre scorso mi hanno onorato della loro presenza alle Scuderie Granducali di Seravezza dov'è stato presentato il mio libro di racconti relativi alla Seconda guerra mondiale e, in  particolare,  al periodo dello sfollamento che avvenne durante la tragica  estate  del 1944, di cui fui testimone oculare.
Devo dire che quando il Sindaco di Seravezza ha letto due miei racconti, uno relativo alla sera in cui la mia famiglia si rifugiò in un metato tra il Pelliccino e il Colle, l'altro in cui ho descritto come avvenne il mio incontro nella deserta Seravezza con il generale Kesselring, comandante delle forze tedesche in Italia, ho rivissuto quei fatti dolorosi come se stessero accadendo di nuovo. Ho vissuto un momento magico, la stessa sensazione l'ho avvertita quando hanno  parlato Giovanni Cipolllini,  Giuseppe Tartarini, Paolo Capovani  e Giuseppe Vezzoni, a cui sono grato anche per il bel pezzo che ha scritto sul suo importante foglio telematico, la Libera Cronaca del Giornale che non c'è, arricchito di fotografie scattate durante la crerimonia.
E' stato emozionante rivedere alcune donne e uomini che conobbi quando erano creature che vivevano la loro bella giovinezza insieme a me.
Ringrazio Mario Tarabella, figlio del mio caro amico Mario e nipote di Alberto Benti, a cui fui legato da fraterna amicizia fin dagli anni vissuti al Ponticello di Seravezza. Ora entrambi vivono in eterno nella Casa del nostro Padre Celeste. Ringrazio il dottor Luigi Santini, indimenticato governatore dell'antica Misericordia di Seravezza, che sotto il suo governo diede impulso  ai  compiti istituzionali della venerabile associazione anche sotto il profilo culturale, raggiungendo un altissimo livello.
Negli anni in cui anch'io sono stato confratello ho assistito ad eccezionali conferenze tenute da uomini colti e illustri: nell'ascoltarli mi sono sempre sentito più ricco nell'anima.
Ringrazio il Presidente del Gruppo degli alpini di Seravezza Florio Binelli, Magda Luciotti, Vincenzo Colasanti, Chichi Carlo Alberto, Enzo Silvestri, Franca Calistri, Melania Spampinato che si occupa attivamente dell'Istituto Storico Lucchese - Sezione  Versilia  Storica di Seravezza - alla quale anch'io, nel recente passato sono stato iscritto. Ringrazio la mia nuora e i suoi genitori che sono giunti a Seravezza da Milano insieme a mio figlio, per assistere alla presentazione del libro a tutti loro piaciuto. Ringrazio infine i imiei nipoti e alcuni parenti che ho rivisto con gioia e felicità.