Ecco
la fulgida storia della Guardia di Finanza che appresi quando,
dal 15 luglio 1949 e fino al 15 gennaio del 1950, frequentai presso
la Legione allievi di Roma il corso allievo finanziere, e poi
quella che lessi sui tanti libri di storia, tra i quali il prezioso
calendario dell'Atlante De Agostini, edizione speciale per la Guardia
di Finanza uscito nel 1970, che mi ha indotto a
seguire sia lo lo stesso ordine cronologico degli eventi evidenziati
nel succitato calendario sia a ripetere sinteticamente la medesima
narrazione dei fatti accaduti nel corso della lunga storia del Corpo.
Ricordo che nelle aule in cui si radunava la mia compagnia,
tutti gli allievi seguivano con grande attenzione, e spesso anche con
commozione, le lezioni che venivano svolte dagli ufficiali ed anche
dai sottufficiali quando ci raccontavano le eroiche battaglie
combattute dai finanzieri nei secoli passati. Ho sentito anche il
dovere di
parlare di Cefalonia, l' isola greca dove finanzieri italiani
immolarono la loro vita a fianco dei fanti della divisione Acqui che
fu sterminata dai tedeschi per non aver ceduto ad essi le armi dopo
l'armistizio dell'otto settenbre 1943. Ho voluto anche accennare
all'eroico comportamento dei finanzieri in forza ai reparti del
Corpo al confine Italo- Svizzero, i quali aiutarono ad espatriare in
Svizzera centinaia e centinaia di uomini di origine ebraica
perseguitati dai nazifascisti. Se non avessero ricevuto alcun aiuto
queste creature innocenti sarebbero finite nei lager nazisti per
essere sterminate nelle camere a gas o nei forni crematori. Ho
prestato per oltre quarant'anni di servizio nel Corpo. In questi anni.
fortunatamente senza guerre, i militari della Guardia di
Finanza hanno svolto servizi d'istituto con onestà di intenti a
beneficio della nostra Patria e molti
sono i Caduti nell'adempimento del proprio dovere, motivo per
cui penso proprio che il popolo italiano nell'avvenire, non potrà
fare a meno del glorioso Corpo della Guardia di Finanza.
INIZIA LA STORIA
La
Guardia di Finanza è un organismo militare al servizio degli
interessi economici - tributari
dello Stato, alla dipendenza del Ministro delle finanze. E' derivata
dalla fusione dei corpi di finanza preesistenti nei vari Stati
italiani prima dell'unità d'Italia che avevano il compito di
vigilare i confini, in particolare con duplice finalità militare e
fiscale. Nei secoli remoti, la difesa dei confini terrestri e marittimi degli
Stati in quei tempi conosciuti fu affidata a corpi e/o
distaccamenti di soldati speciali che avevano anche il compito di
vigilare per far rispettare le leggi in vigore disattese dai malviventi,
dai disertori e dai contrabbandieri. All'epoca dell'Impero Romano operavano i
milites portitorii,
successivamente si passò ai
guardatores dei comuni italiani,
poi agli
zaffi d'acqua della Repubblica Veneta,
ai soldati
di campagna del Regno di Napoli,
ai guardiani della
Repubblica di Genova che furono sostituiti dal
Corpo Generale del
Guardafinanze, quindi si evince che a vigilare sulle frontiere e
sui mari della Patria vi furono sempre uomini armati.
Vittorio
Amedeo III di Savoia che fu re della Sardegna dal 1773 al 1779,
avverti, la necessità di creare nel suo regno la “Legione Truppe
Leggere “ un apposito corpo speciale con il compito di espletare
servizi di vigilanza ed anche per la difesa militare delle frontiere:
iniziò così con
la creazione di questa Legione, che avvenne il 1° ottobre dell' anno
1774, la
storia dei finanzieri italiani.
Affidata
ad ufficiali di elevato valore acquisì subito fama e prestigio per
la sua encomiabile
organizzazione e per i faticosi e pesanti servizi di pace svolti dai
propri uomini, ma anche per il valore che rivelarono durante le
campagne dal 1792 al 1796, nelle quali si distinsero nelle battaglie
che si svolsero ad Authion (12 giugno 1793 ) e di Loano (23/24
novembre 1795, nel corso delle quali otto eroici combattenti furono
insigniti della medaglia d'argento al valor militare.
In
seguito alla restaurazione, fu ricostituita in Piemonte la
Legione Truppe Leggere che venne denominata Legione Reale Piemontese
e, successivamente, Legione Reale Leggera. Questa Legione combattè
valorosamente per la conquista della piazzaforte di Glenobe, tant' è
che alla bandiera fu concessa una medaglia d'oro al valor militare ed
una medaglia d'oro, sei d'argento, quattro croci dell'Ordine dei SS.
Maurizio e Lazzaro e alcune promozioni per merito di guerra furono
concesse ai singoli finanzieri combattenti.. Successivamente furono
mantenuti,negli altri Stati italiani, i corpi fondati durante
l'occupazione francese.
All'inizio delle cospirazioni e dei moti insurrezionali per la
libertà d'Italia, i finanzieri furono in ogni luogo, rendendo
altamente efficace la loro azione in ordine alla quale alto fu il
contributo di sangue che versarono per la causa nazionale. Grande fu
la partecipazione dei finanzieri in forza ai vari stati italiani ed
alle campagne di guerra del 1848 e del 1849, in particolare durante
le Cinque giornate di Milano dove fu costituita una milizia regolare
della rivoluzione. Nella difesa di Roma scrissero pagine di epico
valore, i finanzieri lombardi che costituivano il nerbo del
battaglione bersaglieri della regione lombarda di Luciano Manara e i
finanzieri romani, sotto il nome di bersaglieri del Tebro, comandati
da Felice Orsini e da Gallimero Zambianchi. Nel corso della difesa di
Ancona e nell'insurrezione di Bologna, prove di alto valore lo
dimostrarono anche i finanzieri del ramo mare.
Ecco quali sono le prime iscrizioni sulla freccia della Bandiera di
guerra della Guardia di Finanza.
1848: Milano (Cinque giornate) - Rocca d'Anfo - Montebello - Sorio
- Vicenza - Udine - Palmanova e Bologna (8 agosto).
1849 - Bologna, (8 - 16 maggio ) - Ancona - Roma - Palestrina e
Venezia.
Nelle campagne del 1869 sul Lago Maggiore e del 1860 a Urbino e
Fossombrone, combatterono anche reparti di finanzieri lombardi,
piemontesi e romani.
Con l' avvenuta unificazione dell'Italia, i corpi di finanza degli
stati italiani che non esistevano più, si fusero nel Corpo della
Guardia di Finanza doganale che fu istituito nel 1862, con il compito
di concorrere, in tempo di guerra, anche alla difesa del territorio
dello Stato. Parteciparono nel 1866, con una compagnia mobilitata,
alla campagna allo Stelvio ed al Tonale e, successivamente, a quella
del 1870 nell'occupazione di Civitavecchia e di Velletri.
Dopo il 1870 il Corpo della Guardia di Finanza, operò attivamente
per rinsaldare i suoi organismi.
Nel 1881 assunse il nome di Guardia di Finanza e fu dichiarata
parte integrante delle forze militari dello Stato. Nel 1906 fu predisposto ed attuato un ordinamento militare autonomo
che portò alla costituzione del Comando Generale e dei comandi di
legione; nel 1907 gli vennero concesse le stellette e nel 1911 la
Bandiera di guerra.
La Guardia di Finanza, nel 1912, partecipò con un reparto
mobilitato alla guerra italo-turca (Zanzur, 8 giugno; Sidi Bidal;
Bu Chemesc . Un altro reparto prese parte alle operazioni nell'Egeo,
per il valore dimostrato ottenne un encomio solenne per l'intero
Corpo.
Alla prima guerra mondiale 1915-1918, la Guardia di Finanza schierò
18 battaglioni mobilitati e l'intero naviglio. I seguenti fatti
d'arme furono iscritti sulla freccia della sua Bandiera di guerra:
1915 - Ala - Monte Croce Carnico – Pogdora - Monte Sei Busi.
1916 - Monte Sperone - Costesin Val d'Assa - Val d'Astico - Monte Cimone – Carso.
1917 - Albania (Osum) - Piave Vecchio.
1918 - Due Piavi - Albania
(Mali Viluscia).
Il 21 giugno 1918 il VII battaglione, schierato sul basso Piave
varcò, con indomito coraggio, il fiume Sile sotto gli incessanti
cannoneggiamenti delle artiglierie nemiche, riuscendo a creare una
testa di ponte nell'opposto territorio. Questa eroica azione suscitò
grande ammirazione e plauso dei
battaglioni di bersaglieri e di marinai, operanti sulla stessa linea
del fronte. Per l'eroico comportamento il VII battaglione fu
insignito della medaglia di bronzo al valor militare.
Il 5 luglio successivo, l' VIII battaglione che sostituì “
l'esausto ma indomito” VII battaglione continuò le operazioni che
due giorni dopo si conclusero col raggiungimento dell'argine destro
del Piave Nuovo.
Nello stesso giorno i battaglioni XVI e il XVIII, in Albania
iniziarono l'attacco contro le fortificazioni del Mali Viluscia che
furono conquistate nei giorni successivi.
A ricordo della vittoriosa ed eroica battaglia, la ricorrenza della
fondazione del Corpo della Guardia di Finanza fu fissata il 5 luglio
di ogni anno.
Per la partecipazione alla 1^ guerra mondiale la Bandiera della
Guardia di Finanza fu decorata con una seconda medaglia di bronzo al
valor militare.
1935 - 1936 - GUERRA ITALO ETIOPICA
La
Guardia di Finanza partecipò alle battaglie che avvennero durante la
guerra per la conquista dell'Etiopia a: Macallè - Amba Aradam -
Debuk – e durante la Marcia su Addis Abeba col battaglione speciale
“E”. Dopo la conquista
dell'impero furono studiate e poste in essere le prime strutture
operative in ordine alle quali la Guardia di Finana potesse
disimpegnare il servizio d'istituto in A.O. Per questo fatto alla
Guardia di Finanza fu conferita nel 1937 la croce di Cavaliere
dell'Ordine Militare d'Italia con una eccezionale motivazione.
SECONDA
GUERRA MONDIALE
Reparti della Guardia di Finanza nella seconda guerra mondiale furono
impegnati all'inizio delle ostilità alla frontiera italo francese,
ed al confine libico tunisino, nel bassopiano sudanese e sul fronte
greco albanese, dove tre battaglioni si distinsero nel corso degli
aspri combattimenti che si svolsero nell'inverno del 1940 -1941.
Anche in questa guerra furono impiegati 18 battaglioni mobilitati che
parteciparono alle operazioni belliche in Albania, Slovenia,
Dalmazia, Montenegro e Grecia e in Russia. I gruppi mobilitati misti
dell'Eritrea e dell'Amhara ebbero la sorte di concludere con le belle
pagine di Massaua e di Gondar le vicende della Guardia di Finanza in
Africa Orientale. Il cinquanta per cento delle unità del Naviglio
della Guardia di Finanza fu perduto in seguito alle operazioni
belliche.
GUERRA DI
LIBERAZIONE
Alla guerra di liberazione la Guardia di finanza partecipò con un
battaglione organico.
Molti finanzieri ingrossarono le file dei partigiani e del movimento
clandestino, concorrendo attivamente alla lotta di liberazione.
La lotta di liberazione , a mio parere, iniziò a Cefalonia dove
reparti di finanzieri, come già accennato in precedenza, immolarono
la loro vita a fianco della divisione Acqui che combatté contro le
truppe tedesche che, oltre ad avere un numero maggiore di forze,
disposero anche di aerei , mentre i combattenti italiani non
ricevettero alcun aiuto, quindi furono costretti ad arrendersi.
Cefalonia fu il teatro dello spaventoso massacro deI soldati
italiani da parte delle feroci truppe germaniche. In quell'isola fu
scritta la prima pagina gloriosa della resistenza italiana.
Voglio ricordare i militari della Guardia
di Finanza in servizio al confine italo – svizzero, i quali dopo
l'armistizio dell'8 settembre 1943, aiutarono ad espatriare in Svizzera, uomini di origine ebraica perseguitati dal nazifascismo. Tra i militari che aiutarono la fuga di quelle creature umane, vi era il finanziere
scelto Claudio Sacchelli che faceva parte della brigata di frontiera di
Villa di Tirano – distaccamento di Lughina. Arrestato dai tedeschi per aver anche collaborato coi partigiani del posto facenti parte della formazione Fiamme Verdi, finì rinchiuso nel lager nazista di Mauthausen, dove
mori il 1° maggio 1945, a causa di inenarrabili stenti e sevizie. La sua vita eroica è
venuta alla luce dalle ricerche effettuate dal capitano Gerardo
Severino, Direttore del Museo Storico del Corpo. A imperitura
memoria, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 26
gennaio 2012 ha insignito il finanziere Claudio Sacchelli della
medaglia d'oro al valor civile alla memoria.
Ricordo anche i valorosi
finanzieri che prestarono aiuto ai perseguitati dal nazifascismo, che
sono l'appuntato Paolo Arenare, il
maresciallo Alberto Rossi ( decorato di
Croce di Guerra
al Valor Militare)
e l'appuntato Domenico
Annetta ed il finanziere Tullio Centurioni che
persero entrambi la vita per far espatriare in Svizzera
alcuni perseguitati. Altri militari del Corpo insieme ai commilitoni
delle Forze Armate aiutarono tanti perseguitati ad espatriare in
Svizzera per evitare che fossero catturati dai nazifascisti.
La
Guardia di Finanza ha voluto ricordare il Finanziere Claudio
Sacchelli, con un libro eccezionale che racconta la vita di questo
eroico figlio nato nell' antica e storica terra di Versilia. Dal
libro, ricco di fotografie, che furono scattate da Claudio, talune nella terra dove nacque ed altre in
varie località del confine italo svizzero,in tre delle quali, anche chi scrive, prestò servizio negli Anni '50 del secolo scorso, è
stato scritto dal Gen. di C.A. Luciano Luciani, Presidente del Museo
Storico e del Comitato di Studi Storici della Guardia di finanza e dal capitano Gerardo Severino.Confesso la mia emozione nel rivedere quei luoghi dove vissi e prestai onorato servizio negli anni più forti della mia giovinezza.
A Milano, in particolare, finanzieri in forza alla locale Legione
della Guardia di Finanza con un reggimento di formazione, nella notte
del 25 aprile 1945 sferrarono attacchi ai presidi nazifascisti
che si conclusero vittoriosamente con l'occupazione degli
obbiettivi più importanti della città.
Testimoniano la grandi virtù militari della Guardia di Finanza le
seguenti decorazioni ( dati aggiornati al 1970) di cui fu insignita
la Bandiera di guerra:
una croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia;
una medaglia d'oro;
quattro medaglie d'argento;
sei medaglie di bronzo.
Alla simbologia del valore collettivo si sommano le ricompense
individuali che sono le seguenti:
sette medaglie d'oro, delle quali due a viventi, trecentosette
medaglie d'argento;
seicentoquarantacinque medaglie di bronzo al valor militare, una
medaglia d'oro e cinquecento
medaglie d'argento al valor di marina.
Pagine di alto spirito e di dedizione al dovere sono state scritte
dai finanzieri in tempo di pace e in in tanti episodi di generoso
altruismo ed elevata solidarietà umana che dà un senso alla vita dell'uomo.
Quando si verificarono gravi eventi nazionali, i finanzieri furono
i primi ad accorrere dovunque per soccorrere i fratelli colpiti dai
terremoti di Messina (1908) della Marsica (1915) e della Sicilia
occidentale (1968) e dalle alluvioni del Polesine (1951), dell'Italia
centro - meridionale (1956), della Toscana e del Veneto (1966) e del
Piemonte 1968.
Oltre alle numerose ricompense di ordine militare, la bandiera del
Corpo è decorata di tre medaglie d'oro al valor civile, di una
medaglia d'argento al valor civile e di due medaglie d'oro di
benemerenza.
In merito alla fattiva collaborazione, data dalla Guardia di Finanza
per gli studi e ricerche in materia tributaria, la Bandiera del Corpo
è stata decorata di una Medaglia d'oro al Merito della Finanza
Pubblica.
Nell'anno 1966, il premio “Medaglie d'oro” istituito dal Gruppo
Medaglie d'oro al valor militare, è stato assegnato alla Guardia di
Finanza con la seguente motivazione: ”schierata con le altre
Forze Armate dello Stato a presidio dei confini della Patria,
svolgendo i suoi compiti d'istituto in eccezionali condizioni di
rischio e di sacrificio, ha dato quest'anno il più alto tributo di
sangue nell'adempimento del proprio dovere.