giovedì 19 aprile 2018

Anche a Seravezza prediche inutili

Ripropongo un articolo che scrissi per Versilia Oggi il 4 novembre 1985. Sono passati molti anni e diversi lavori sono stati fatti. L'acqua del fiume non è più torbida e inquinata come una volta, e il cimitero non è nelle condizioni disastrose in cui si trovava all'epoca. Molte cose però restano da fare. E i cittadini non devono mai smettere di far sentire, forte, la propria voce. 

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La politica più incisiva è quella che parte dalle piccole cose. Proviamo ad elencarle. In Versilia ci sono ancora persone che scaricano nel fiume rifiuti di ogni genere. Sovente vedo l’acqua torbida scorrere su un letto pieno di melma e fango, che a lungo andare causerà la cessazione di ogni forma di vita esistente in tale mondo acquatico. Poi, quando cadrà molta pioggia, ci penserà la piena a riversare nel mare tutti i rifiuti e così l’inquinamento continuerà ad allargarsi.

Per la salvaguardia della vita del fiume, vitale per la continuazione di quella degli uomini, occorrono adeguate e continue misure di sorveglianza. Se le attuali leggi non sono sufficienti, il legislatore dovrà impegnarsi ad emanare nuove norme più efficaci per far sì che nel fiume scorra sempre acqua limpida. Insomma ogni sforzo dovrà essere fatto perché non venga trasformato in una fogna di scarico di liquami velenosi: certamente il fenomeno è esteso. Ne sono interessate diverse regioni d’Italia ed anche altre nazioni. Ma io desidererei che nella nostra bella Versilia tutto ciò non accadesse.

Tempo fa alla periferia di Forte dei Marmi, ai margini di strade interne, ed anche in mezzo di alcune pinete, ho visto rottami di un televisore, bottiglie vuote, sacchetti di immondizia, persino materiale di scarico derivante dalla ristrutturazione di immobili. Non è questo il modo di comportarsi. Non si può pretendere che gli addetti al ritiro di tali rifiuti arrivino dovunque. Non ce la potrebbero mai fare. Dobbiamo dare loro una mano. Come? Basterebbe concentrare i rifiuti nei punti di raccolta e scaricare gli altri materiali nei luoghi consentiti. Che bello sarebbe vedere tutto il territorio della Versilia accuratamente pulito e che ricordo indimenticabile della nostra terra si porterebbero a casa i turisti al rientro dalle vacanze. Nel 1959 mi recai un giorno a Lugano. Oltre alla bellezza di quel paesaggio lacustre, mi colpì il fatto di non avere notato, nelle strade, neppure un pezzettino di carta: erano tutte estremamente pulite.

Ogni tanto mi reco al cimitero di Seravezza dove sono sepolti cari parenti, amici e tante persone che ho avuto modo di conoscere. Per ciò che furono in vita e per tutto quello che seppero tramandare ed insegnarci coloro che ora vi riposano, il cimitero è un luogo sacro e come tale deve essere ben tenuto mentre le condizioni in cui si trova quello di Seravezza lasciano molto a desiderare. I morti vengono sepolti, ma poi? Un tratto del muro di cinta (parte alta a destra salendo) è sostenuto da paletti di legno che sono ridotti in pessimo stato d’uso a causa della lunga esposizione alle intemperie. Quindi sta per crollare. Dietro il muro pericolante sono stati ammucchiati, detriti, forse prodotti dai lavori di costruzione di nuove tombe. Il crollo provocherebbe anche la rovina dei marmi scolpiti che adornano le vecchia tombe, sarebbe un peccato perché si tratta pur sempre di opere d’arte. Infiltrazione dal tetto di acqua piovana hanno ridotto le pareti interne della cappellina, ubicata al centro più in alto del cimitero, in uno stato pietoso.

Vetri rotti alle finestre completano il quadro desolante. Urgono quindi urgenti lavori di riparazione e di imbiancatura dell’immobile. I servizi igienici , pieni di sporcizia e di residui di materiali per la costruzione di tombe (cemento contenuto in sacchetti di carta) sono visibilmente in disuso da molto tempo. Dal rubinetto dell’acqua all'interno del cimitero in certi giorni non esce una goccia d’acqua. Bisognerebbe quindi installarvi un deposito. Sono stato informato che alcune persone in visita ai loro cari defunti, a causa dell’inefficienza dei servizi igienici, sono stati costrette a ritornare frettolosamente a casa per soddisfare impellenti necessità personali.

Qualche volta fra la terra accumulata ai bordi delle tombe appena scavate ho visto brandelli di stoffa e pezzi di legno delle casse che contenevano i morti. Certe visioni anche se ci inducono a meditate riflessioni non sta bene vederle. Ritengo che quando le persone visitano il cimitero tutto dovrebbe essere in ordine. Alcuni scalini di marmo sono sconnessi (lato destro salendo) e qualche persona potrebbe inciamparvi e farsi del male. Il senso di smarrimento maggiore l’ho provato quando domenica mattina il 14 luglio 1985 ho notato nel locale adibito alle eventuali “autopsie” delle salme , diversi sacchetti di plastica contenente le ossa dei morti dissepolti per consentire la tumulazione nella terra delle persone decedute negli ultimi tempi. Forse non è più possibile accedere all'ossario, visto che la porta d’ingresso è legata con fili metallici ad alcuni paletti di legno messi all'esterno in modo orizzontale. Forse è necessario costruire un nuovo ossario?

Di fronte ai resti dei nostri simili tutti dovremmo inchinarci in linea generale. E quando non ci sono richieste dei familiari per deporli in apposite cassette da sistemare in altre tombe, dovrebbero essere messi tutti insieme in una stanza ampia ed illuminata da fasci di tenua luce, in modo da farli apparire come elementi di una costruzione a forma piramidale, una sorta di monumento alla ritrovata fratellanza, troppo spesso in questo mondo dimenticata. Ecco come sistemerei le ossa di coloro che non si possono permettere di avere un’altra sistemazione, oppure desiderano essere sepolti nella terra. Una sistemazione siffatta mi sembra suggestiva e bella, tale da onorare degnamente i defunti. Invece a Seravezza li ho visti in sacchetti di plastica e se le cose non cambieranno, un giorno la stessa sorte toccherà ad altri e nessuno potrà lamentarsi.

Tramite Versilia Oggi, su cui si riflettono tutte le facce della realtà versiliese, vorrei invitare il signor Sindaco di Seravezza e le altre Autorità comunali ad adoperarsi nel modo migliore possibile sia per impedire l’inquinamento delle acque del fiume e sia per dar corso al lavori necessari affinché il cimitero divenga il più bello e funzionale della Versilia. Lo chiedo anche a nome di diversi lettori del suddetto periodico, perché sono stati loro a pregarmi di descrivere le condizioni attuali del fiume e del cimitero.
Renato Sacchelli