lunedì 2 giugno 2008

L'impronta eterna

Giganteschi castagni
e olivi secolari, mi fanno pensare
all’immane fatica
dell’uomo antico della Versilia,
all’affanno, al sudore
che bagnò le pietre
che spaccò e portò,
sulle curve spalle,
sui pendii scoscesi
dove ancora oggi
si raccolgono i frutti
degli alberi che piantò,
su fazzoletti di terra
ricamata coi sassi,
sui quali è rimasta
l’impronta eterna e incancellabile
della secca, screpolata,
callosa sua mano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma quanto avranno lavorato mai questi nostri antenati? E quante cose ci hanno lasciato. Saremo noi in grado di conservarle lasciandole in eredità a chi verrà dopo di noi?