Nella tragica estate del 1944 ricordo
di essere andato, insieme ad alcuni miei coetanei di Seravezza, nei campi
della zona del Ponte Rosso per raccogliere spighe di grano rimaste
nei campi dopo la mietitura. Su quei terreni vidi tante profonde
buche scavate dalle bombe sganciate dagli aerei anglo americani in
quella località. Le bombe dovevano far saltare in aria il vicino
ponte sul quale scorreva la linea ferroviaria Roma- Pisa-Genova, che
non fu mai colpita, nemmeno nel corso di altri successivi bombardamenti.
Camminavamo tutti senza scarpe né zoccoli, fatto questo che più tardi mi fece pensare all'etiope Abele Bikila, campione olimpico della maratona, oro ai giochi di Roma 1960 (e Tokio 1964), che percorse e vinse a piedi scalzi. Da allora ho sempre pensato che noi ragazzi di Seravezzavissuti in quegli anni tremendi, avremmo potuto ben figurare correndo scalzi accanto a lui.
Camminavamo tutti senza scarpe né zoccoli, fatto questo che più tardi mi fece pensare all'etiope Abele Bikila, campione olimpico della maratona, oro ai giochi di Roma 1960 (e Tokio 1964), che percorse e vinse a piedi scalzi. Da allora ho sempre pensato che noi ragazzi di Seravezzavissuti in quegli anni tremendi, avremmo potuto ben figurare correndo scalzi accanto a lui.
Ricordo che su quei terreni di spighe
ne trovammo soltanto qualcuna, verosimilmente molti erano passati a
cercarle prima di noi.