venerdì 1 aprile 2011

Azzano, culla della Madonna del cavatore

Il pomeriggio del 6 agosto 2005 ad Azzano è stato inaugurato il monumento dedicato alla Madonna del cavatore.
L'opera è stata collocata su un terreno di proprietà di Primo Giorgi, un luogo trasformato in un laboratorio all'aperto per giovani dì ambo i sessi olandesi, francesi, tedeschi, americani e di altre nazioni che amano la scultura, e dove sicuramente aleggia lo spirito di Michelangelo,ricordato appunto da Giorgi sulla piccola lapide collocata sul muro di basamento del monumento, scolpito dall'artista di San Francisco (California) John Fisher ed inaugurato con una solenne benedizione da parte di don Hermes, il parroco della Cappella.
A ricordo del grande Michelangelo, così si legge<. “ E sosta fece /sull'ameno colle / onde ne trasse/ i bianchi marmi - 1518 1521 “.
Diverse sono le ragioni che hanno indotto Giorgi ad acquistare questo monumento in marmo bianco , del peso di 7/8 tonnellate.
In primis per la devozione che da sempre nutre per la Madonna del cavatore che nel 1947 gli salvò la vita, poi per onorare i suoi avi, il babbo che fu cavatore ed anche il nonno che morì sulla cava ed il giovane figlio, perito qualche anno fa in seguito ad un incidente stradale, ed infine tutti i cavatori che per secoli hanno svolto e ancora svolgono questo duro e pericoloso lavoro, motivo per cui tanti di essi vi hanno perso la vita, a seguito delle disgrazie, nel tempo sempre accadute.
Anche il mio bisnonno Pietro e mio padre Orlando, lavorarono sulle cave di Seravezza negli anni della loro giovinezza.
Il figlio di Giorgi amava molto i luoghi montani dei suoi avi e nutriva anche l'ambizione di poter un giorno trasformare quel terreno, sul quale sono cresciuti frondosi alberi e dove sorge una casetta munita di tutti i servizi, in una scuola all'aperto per apprendisti scultori.
Su questa proprietà scorre la via intitolata ”Martiri del lavoro”, che da Azzano conduce
al monte Altissimo.
Lì è stata eretta nell'anno 2000 una piccola cappella per onorare la memoria di Adamo, il padre di Primo, e del figlio di questi.
Alla cerimonia d'inaugurazione del monumento hanno assistito numerosi artisti stranieri che ogni estate raggiungono questa località montana per dedicarsi alla scultura, ed una folta schiera di amici ed estimatori di Primo, uomo di fede cristiana che da giovane fu alpino e nel dopoguerra si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza.
L'arte – come ha detto don Hermes nel suo discorso, prima di benedire l'opera – per le cose belle che esprime, affratella gli esseri umani di qualsiasi colore ed etnia, inducendoli a volersi bene fra loro”.
Questo è il messaggio che da Azzano, Giorgi ha voluto lanciare agli uomini di buona volontà. Ha tentato di esprimere questo concetto con le proprie parole, ma la forte emozione gli ha serrato la gola, fino a che un caloroso applauso dei presenti gli ha dato l'energia per poter concludere il suo breve discorso, ricco di umanità.
Nell'occasione egli ha anche ricordato don Giovanni Dini, che a guerra finita succedette alla Pieve de La Cappella a don Luigi Vité, ed ebbe la bella idea di istituire la festa della Madonna del cavatore.
Il 2 settembre 1946 da Azzano partì una processione durante la quale fu portata fino alla Polla la bella formella, scolpita dal grande scultore Leone Tommasi, e da li, con la teleferica, arrivò sulla cava della Tacca Bianca dove fu murata.
Quando nel 1979, tale cava divenne deserta ed inaccessibile, la formella venne tolta per essere collocata alla Polla, dove tuttora si trova.
Dopo la benedizione dell'opera e le note del silenzio uscite dalla tromba di Giorgio Martini, musicante della fanfara alpini della Versilia, alcune scultrici straniere hanno inziato a cantare l'Ave Maria , al coro si sono unite anche le voci dei presenti.
Al termine della cerimonia è stato offerto un ottimo rinfresco.


Ecco alcune note biografiche di John Fisher,
annotate dall'autore del suddetto articolo il gior=
no in cui venne inaugurato il suo monumento,
nonchè alcuni giudizi, sempre dello scrivente,
espressi sul conto di questo artista americano.

Joon Fisher , lo scutore californiano, è un
bell'uomo di 54 anni.
E' venuto per la prima volta in Versilia nel 1985,
facendovi ritorno nel 1987,
Da allora non se n'è più andato.
In Versilia è molto conosciuto per le sue opere,
tra cui l'altare della chiesa di Vaiana.
Ha dipinto anche “La Lira”, il drappo che ogni anno
viene dato in premio ai vincitori del palio dei Micci
di Querceta.
Purtroppo presto ritornerà negli Stati Uniti, dove gli
sono state commissionate alcune grosse sculture.
Questo artista lascia nella nostra terra il frutto della
sua scultura che, come ho visto dal monumento di
Azzano, raffigurante la Madonna con sotto due
cavatori, uno dei quali pare che si arrampichi
su una tecchia, è veramente pregevole.
Prima di lasciarci, Johm Fisher, per il suo talento
e per l'amore che nutre per la nostra terra dove
ha vissuto per tanti anni, meriterebbe la nomina
a cittadino onorario della Versilia.

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