giovedì 31 marzo 2011

A passo Croce in automobile. Lassù ti senti il mondo in mano

Il pomeriggio del 16 agosto 1987, dal passo Croce ammirai, per la prima volta, il grandioso scenario dei monti dell'alta Versilia, anche se la visibilità era ridotta a causa di una fitta foschia che aveva avvolto, fino a nasconderle ed a confonderle nel cielo, le cime più alte e parte delle valli sottostanti. Devo all'invito rivoltomi da quegli autentici versiliesi purosangue che sono i miei cognati Anna e Giuliano Biagi, il piacere di avere partecipato a tale escursione, in verità comodamente seduto a bordo della loro autovettura.

Non nascondo di avere provato, dopo essere sceso dall'automezzo, un po' di emozione mentre camminavo lungo gli antichi sentieri in mezzo a piante di mirtillo, timo dal profumo penetrante e delicati fiori di specie rara, i cui petali venivano mossi da un leggero vento.. Fatta eccezione per la bella strada asfaltata che conduce l'automobilista fin oltre tale passo, nulla sembrava cambiato da quando i sentieri tracciati sugli irti pendii venivano percorsi,nei secoli passati, dai pastori durante il peiodo della transumanza e dagli uomini che dovevano recarsi a lavorare nelle cave.
Talune rocce erose e modellate dalle intemperie nel corso di millenni lhanno assunto forme particolare tanto da apparire come sculture moderne, mentre la visione di forre piene di vegetazione e di profondi silenzi mi fecero pensare a quanto sarebbe stato bello e salutare poter trascorrere le ferie nelle zone circostanti. L'aria fresca e pure che respirai mi diede più vigore, mentre un senso di benessere lo provai per non avere sentito, sia pure per poche ore, l'asfalto bruciante sotto i piedi..
Più in basso, dove alta cresce la flora, vidi volare stormi di rondine, come accadeva a Seravezza quand'ero ragazzo e che da tanti anni non mi era più capitato di vedere da nessuna altra parte, Ciò a dimostrazione dello stato ottimale delle condizioni ambientali, sotto ogni aspetto, dei monti della nostra Versilia. Di contrasto , in mezzo a tutto lo splendore della natura, avvertii un senso di rabbia quando vidi, in più parti, i rifiuti lasciati in loco dai soliti ignoti, a testimonianza sia della loro immaturità che della totale mancanza di rispetto nei confronti della montagna. E' possibile che si sia trattato, tutto sommato, di fatti isolati, in ogni caso da condannare perché non si ripetano più nell'avvenire.
La bellezza dei monti della Versilia è veramente unica. Lo posso affermare con tutta sincerità facendo il raffronto con diverse località dell'arco alpino, anche oltre i duemila metri, , dove ho vissuto per un certo periodo quando ero giovane. E vero anche quei monti hanno il loro fascino con i manti nevosi e ghiacciai eterni, ma le nostre montagne sono diverse, a cominciare dalla tonalità dei colori, dalla varietà della flora, per non parlare della propria storia tuttora viva nel nostro cuore, dalla quale spicca la figura dell'uomo antico arrampicato su questi monti, dove riusciva a raccogliere quanto necessario per sopravvivere. Sicuramente la bellezza dei nostri monti è più accentuata dal fatto di avere il mare davanti, nelle cui acque azzurre, splendenti sotto i raggi del sole, si specchiano, si tuffano e sprofondano le loro immagini fino ad arrivare alle radici di questa mitica terra di Versilia . Ed è bene che un patrimonio di quest specie sia ammirato da turisti e villeggianti perché, nel suo insieme, a me sembra che si possa considerare il capolavoro di Colui che oltre a noi, ha creato tutto ciò che ci circonda.

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