LUCCIOLE: UNA VISIONE MAGICA
Ero un bambino di pochi anni quando, sul calar di una sera degli anni trenta,vidi per la prima volta, un'infinità di lucciole abbassarsi sulle vie di Seravezza. Credevo che facessero i soldini sotto il bicchiere. Ritardai a rincasare disubbidendo a mia madre rimasta in casa insieme al mio fratello, ( il mio babbo era andato a fare le strade dell'impero appena conquistato insieme ad altri dieci cavatori di Seravezza) la quale dalla finestra della nostra casa, aldilà del fiume. mi chiamava in continuazione:” Renato, vieni subito a casa....”
Senza darle ascolto continuai a correre con le manine tese in alto, pronto ad afferrare quelle lucciche che sembravano essere stelle vaganti arrivate a sfiorare la terra.
La seguente filastrocca, è il frutto di quella suggestiva visione mai dimenticata: Lucciole / Cicchinino / che ci fa lì fora al buio? / Va a ddormi! / Oh! mà, guarda là / Un le vedi? / Eno lucciole / paiono stelle / eno tante e son lucenti / fan centesimi e ventini / corro e volo dietro a lloro / e mi sembra d' avè le ali / un ho sonno / salto e sogno / nel mi mondo / di cicchino incantato.
Nessun commento:
Posta un commento