venerdì 12 agosto 2011

I NOSTRI PAPERONI



Ecco cosa scrissi su Versilia Oggi del mese di gennaio 2004, sui nostri Paperoni, un tema molto attuale e discusso per diminuire i costi della politica.


I NOSTRI PAPERONI

Non mi pare, ma non mi vorrei sbagliare, che nessuno dei nostri giornali, comprese le varie Tv, abbia mai analizzato il costo della politica italiana che ha raggiunto livelli elevati e non più sopportabili se posti a confronto, tanto per fare un esempio, con il reddito medio delle categorie dei lavoratori che faticano ad arrivare alla fine di ogni mese.
Fortunatamente esiste Versilia Oggi, il periodico mensile che da quasi quarant'anni non si stanca di evidenziare le storture della politica che, come ha scritto Giorgio Giannelli, dovrebbe essere esercitata solo da uomini animati “dalla passione, dallo spirito di sacrificio e di apostolato”. Un concetto che a me fa piacere ripetere,
E' chiaro che chi svolge un'attività politica, sia che occupi incarichi tecnici anche i più alti, debba essere ben retribuito, ma anche qui occorre porre dei limiti. Ogni uomo che svolge funzioni pubbliche deve sentirsi gratificato per il bene che esso compie nell'interesse dei propri concittadini. Retribuire chi svolge questi importanti incarichi con compensi da “Paperone” è però un fatto che genera degli squilibri che, a lungo andare, non possono essere sopportati dalle categorie più deboli, tenuto conto dell'ingente debito pubblico e delle spese enormi occorrenti per governare. Un dipendente pubblico di qualsiasi categoria e livello, una volta eletto deputato o senatore, non deve pertanto continuare a riscuotere anche lo stipendio fino a quel momento percepito. Gli dovrebbero bastare i già congrui emolumenti percepiti da parlamentare. E' dall'esercizo di una politica equilibrata, senza odi di parte, tesa ad evitare lo sperpero di denaro pubblico, che si possono veramente migliorare le condizioni di vita di tutti e non solo di coloro che stanno nelle stanze dei bottoni.
Ancor prima della Lega Nord e delle picconate di Cossiga, venne fondata l'Unione Versiliese, un movimento politico libertario e antipartitocratico volto alla realizzazione di un sogno che poteva dare tanti frutti ai versiliesi. Durò soltanto pochi anni. Quando nacque l' Unione Versiliese pensai all'altro fantastico sogno, quello della Repubblica
dell' Apua che ebbero, nel recente passato, altri indimenticati personaggi della nostra terra.
Eletti nelle liste dell'Unione Versiliese se ben ricordo. Cancogni e Giannelli, rifiutarono il “gettone” che spettava loro per legge. Cancogni si dimise per motivi di famiglia. E Giannelli che si candidò alla carica di sindaco di Forte dei Marmi, com'è stato premiato? Fu clamorosamente bocciato, soltanto cinquantacinque fortemarmini gli diedero la fiducia.
Gli resta il suo lavoro di giornalista e scrittore. Da sempre sta sull'albero a cantare, come dice lui, scrive ciò che pensa e questo è un fatto che lo onora. Come Giuseppe Vezzoni e Alvaro Avenante e pochi altri, ha il coraggio di dire delle verità che in troppi non vorrebbero sentire.

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