“ Vita anche per me
pellegrino nella tua carne
lo senti tu
la mia paura
è stata un onda di morte
sfuggita da chissà dove
forse da un angolo disperato
della tua anima.
Mamma fammi nascere
per la vita che mi hai dato
per la mia coscienza
per mio Padre Iddio.
Mamma non respingermi nel buio.
Chi mi proteggerà da te?
Aspetta solo un po'
e mi vedrai sorridere
e succhierò da te la vita
e ti coprirò di baci...”
Ecco, questa è una parte della lunga e struggente canzone piena di amore che dovrebbe essere in testa alla classifica della “hit parade” per l'anelito alla vita che esprime e che ha fatto vibrare le corde della mia sensibilità di uomo messa anche duramente di fronte “ai cinquanta milioni di bambini che ogni anno nel mondo vengono uccisi dall'aborto”,come si legge sulla pietra che fa da sfondo al monumento ai “ bimbi mai nati “, inaugurato nel cimitero dell'Aquila il 28 dicembre 1991.
Questa opera monumentale che sembra essere uscita da un mondo di fantasmi, costituita dalla statua della Madonna senza volto con in braccio alcuni bambini, anch'essi senza viso, davanti al quale sono stati sepolti i resti di aborti praticati presso la Usl dell' Aquila nell'ultimo biennio, deve far riflettere la coscienza degli uomini su questa tragedia che sconvolge e mina la crescita ed il sano sviluppo di ogni nazione civile. E' in questo unitario contesto cristiano delle cose terrene che si colloca il monumento, motivo per cui non condivido la dichiarazione, riportata dalla stampa quotidiana, della senatrice Elena Marinucci, sottosegretario alla sanità, la quale, in proposito, ha affermato che si tratta “di uno squallido ed illegittimo tentativo si ottenere l'apprezzamento della parte più retriva della società italiana, che è anche largamente minoritaria secondo i risultati del referendum della legge che ha liberato le donne dall'aborto clandestino”
Gli uomini di buona volontà di cui il, mondo è ricco anche se gli episodi di violenza che ogni giorno vengono commessi un po' da tutte le parti potrebbero indurci a pensare il contrario, sono grati, senatrice Marinucci, al “Movimento per la vita- Armata Bianca” per il coraggio dimostrato in un momento così pieno di contraddizioni, nell'erigere un monumento che vuole ricordare a tutti la sacralità della vita nelle dimensioni più elevate.
Il monumento è stato inaugurato e benedetto dal vescovo Mario Peressin alla presenza di alcune centinaia di persone tra le quali il presidente del Movimento on. Giorgio Casini, del sindaco della città abruzzese e del registra Franco Zeffirelli, che ha motivato la sua partecipazione alla cerimonia con “la necessità di dare una testimonianza da cristiano per la tragedia forse più grave del nostro tempo: l'assassinio dell'incarnato”.
Tanti anni fa , durante la mia permanenza nel meridione, ebbi l'occasione di conoscere alcune famiglie non ricche, direi abbastanza bisognose, con dieci ed amche quindici figli a carico.
Da allora spesso ho pensato alla felicità immensa ed indescrivibile che i genitori della numerosa prole hanno provato nel vedere crescere intorno ad essi, sia pure con fatica e fra tante difficoltà, le loro creaturefrutto di un amore sicuramente mai offuscato, neppure dal pensiero, dall'interruzione delle varie maternità con intervent abortivi.
Madri cor4aggio o incoscienti? No! Queste donne interpretavano semplicemente la filosofia di vita popolare di quei posti, in base alla quale i figli sono ”doni di Dio” ovvero so'pezzi core”.
Io credo che la legge che disciplina attualmente l'aborto debba essere modificata, nel senso che alle pratiche del genere debbono ricorrere le gestanti nel caso in cui siano affette da patologie che possono determinare, se la gravidanza viene comunque portata avanti, gravi conseguenze alla salute della donna che del nascituro.
Sono altresì convinto, tanto per fare alcuni esempi rimanendo nell'ambito della nostra nazione, che se scomparirà il fenomeno della disoccupazione giovanile ed anche quello della droga velenosa, se il governo affronterà in modo definitivo, e sarebbe ora, il problema dell'edilizia pubblica residenziale per soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di una casa, con il pagamento di un canone proporzionato alle entrate della famiglia, se miglioreranno le condizioni generali di vita della collettività, in particolare quelle delle categorie più bisognose e se le ragazzi madri saranno affettuosamente ed economicamente assistite, qualora fossero sprovviste di redditi propri, evitando così il loro abbandono alla cupa disperazione, rari saranno i casi di aborto dei quali la donna è comunque vittima.
Sì perché nel suo cuore rimangono i segni di una profonda lacerazione che col trascorrere del tempo genererà anche un angoscioso rimorso per l'assenza, nella solitudine della sua vecchiaia, di quei figli che se non li avesse respinti, le farebbero vedere la bellezza della sua vita di madre, anche nell' età più avanzata, in virtù dell'amore filiale.
In considerazione del fatto che il tema di questo mio articolo, pubblicato su “ il Dialogo “ del mese di gennaio 1992, è ancora estremamente attuale, ho ritenuto opportuno riportarlo sul mio blog
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