venerdì 17 giugno 2011

Iddio il nostro Padre Celeste

Devo a Don Florio Giannini, che è stato direttore del periodico mensile cattolico Il Dialogo, da lui fondato a Ruosina di Seravezza nel 1979, il cui ultimo numero, se non erro, è uscito a gennaio del 2007, se negli anni in cui sono stato un suo fedele abbonato e modesto collaboratore, ho approfondito le mie conoscenze sia sulle verità del cristianesimo che in campo filosofico. E' dal prezioso libretto edito dalla sua prestigiosa casa editrice Il Dialogo, che lui mi donò, se ho potuto leggere tante toccanti e struggenti preghiere che il famoso filosofo, pensatore, teologo e protestante danese Sorem Aabye Kierkegaard, rivolse, nell'Ottocento, al nostro Dio onniscente, creatore del mondo.
Il pensiero filosofico di Kierkegaard, considerato il padre dell'esistenzialismo, si concentra nell'analisi dell'esistenza umana, secondo i comportamenti umani originali e propri di ciascun uomo, dai quali emergono chiaramente i rapporti con la società, il mondo e Dio.
Da questo rapporto si delineano soltanto le possibilità che le creature umane hanno per vivere cristianamente, quindi al meglio, la loro esistenza se osservano le tavole della legge che Dio diede a Mosè sul monte Sinai, e non le necessità, che, comunque, l'uomo ha sempre durante la sua vita terrena.
Conseguentemente balzano fuori le varie problematiche della realtà umana che ogni uomo deve affrontare tutti i giorni della sua esistenza terrena, sovente anche col cuore in preda all' angoscia, allorchè si rende conto dei molti dubbi che avverte nel proprio io cosciente in ordine appunto alla limitatezza del suo agire.
Kierkegaard nacque a Copenaghen il 3 maggio 1812 ed ivi morì l'11 novembre 1855.
Egli fu in continua polemica con quelle filosofie accademiche che, a suo parere, non erano di nessuna utilità pratica. Cresciuto in un ambiente di esasperata religiosità, in sostanza, il suo pensiero filosofico s'impernia sulla dimensione soggettiva dell'uomo volto alla ricerca della verità. In polemica con l' hegelismo stabilì i temi primari dell'esistenzialismo contrapponendo alla filosofia oggettiva di Hegel la filosofia soggettiva del singolo e alla dialettica della ragione le argomentazione della dialettica esistenziale che comportano la libertà e la scelta delle decisioni che l'uomo deve prendere nel corso della suavita. Dalla libertà è possibile che l'uomo arrivi a peccare, da qui si arriva all'angoscia che soltanto la fede può risolvere e superare. Il suo dialogo con Dio , di una esaltante spiritualità, fanno risplendere la figura del nostro Padre misericordioso e invisibile , ma percettibile per i suoi segnali divini che attraggono tutte le anime degli uomini buoni e giusti destinate a raggiungerlo, lassù, nel Paradiso.
Nella sua preghiera;”” Cristo cammina sulle acque” il filosofo Kierkegaard, tra l'altro, dice al Signore: “Sì Padre, tanto spesso noi abbiamo provato che il mondo non ci può dare la pace. Ma tu facci sentire che sentiamo la verità della promessa che la Tua Pace il mondo intero non ce la può togliere”.
Concludo anch'io con una brevissima preghiera alla Kierkegaard. “ Signore fammi ritrovare la via del bene e dell'amore che in questo mondo sconvolto continuamente dalla guerre, da molte ingiustizie e da tanta miseria, a me spesso pare di avere smarrito. Ti esorto mio Dio, fa che la Pace duri in eterno fra tutti i popoli del mondo.

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