domenica 3 giugno 2012

Valentina e Pietro - Sul loro mare scoccò la scintilla dell'amore

Valentina, figlia terzogenita di una famiglia di pescatori di Forte dei Marmi, amava il mare. Il suo babbo era un bravo pescatore e lavorava coi due giovani figli: avevano un piccolo pescareccio che attraccava al porto di Viareggio dove arrivavano a bordo di una Fiat 500. Valentina aiutava la madre con le faccende domestiche e a vendere il pesce fresco, pescato nella piazza centrale del Forte e, quando, nel tempo libero, sulla marina, sentiva che tirava un po' di vento, ne approfittava per fare un pò di surf, senza mai allontanarsi troppo dalla spiaggia. Era una ragazza molto ben fatta, aveva i capelli lunghi e biondi: il costume che indossava dava ancor più risalto alle forme fisiche del suo corpo, davvero straordinarie. I suoi occhi avevano il colore del mare.Si era bellissima, Per il suo amore per il mare molti ragazzi che la conoscevano la chiamavano Sirenetta.

 Pietro era un giovanotto di ventiquattro anni e lavorava sulla cava. Il suo bisnonno e il trisnonno, sin dal 1800 avevano lavorato sulle cave di bardiglio della Cappella e su quelle del Trambiserra. Era alto, e ben modellato e con un fisico muscoloso, la sua pelle era tinta dal sole. Aveva un bel viso tondo e gli occhi neri, come neri erano i suoi capelli riccioli. Aveva un bella bocca con denti splendenti. Da alcuni anni nella stagione estiva trascorreva una quindicina di giorni al mare, che raggiungeva dall'alta Versilia a bordo di una potente moto di 500 cc di cilindrata. Affittava una cabina, un ombrellone ed una sdraio.Conosceva di vista la ragazza col surf chiamata Valentina , mai aveva parlato con lei.Un uomo con un fisico così era ammirato da molte frequentatrici del bagno, qualcuna lo fissava coi suoi occhi accesi che esprimevano quanto pensavano di quel bel giovanotto.Ma Pietro era timido da morì. Prima di arrivare al suo ombrellone salutava tutti i bagnanti che incontrava, lungo la fila e poi si metteva a leggere un libro o il giornale . Dopo iniziava a correre in sù e giù sulla battigia per una ventina di minuti. Si sedeva nuovamente sulla sdraio e ci restava fino alle undici, quando iniziava a fare il bagno tuffandosi fra le onde del mare. Si allontanava dalla spiaggia fino a cento - duecento metri: Nuotava molto bene in stile libero, ma era bravissimo anche a fare il morticino. Più di una volta mentre si era in acqua gli passava vicino, ad una certa distanza, la ragazza che praticava lo sport col surf..Un giorno, mentre faceva il bagno, la vide sulla cresta di un onda anomala: era la prima volta che ne vedeva una così grande. Con due forte bracciate tento di allontarsi dal punto dove aveva immaginato che si sarebbe verificato l'impatto con la ragazza L'onda travolse Valentina e la staccò dal surf.. Finì sommerso anche Pietro come riapparve a galla scrutò la superficie per vedere dove la corrente aveva trascinato la ragazza. Appena la vide tirò un grosso sospiro di sollievo e subito, nuotando vigorosamente, la raggiunse,.Pietro si avvicinò a lei e sentì il dovere di dirle:“ Signorina, non abbia timore, la voglio solo aiutare. Come si sente? Stia tranquilla il peggio è passato”Lei non gli rispose, si abbandonò alle braccia dell'uomo che le aveva protese delicatamente verso di lei. Intanto dalla riva il bagnino che aveva visto dal suo posto di osservazione la scena, a bordo di un pattino raggiunse i due giovani per portarli a riva, cosa che fece senza nessuna difficoltà Quell'attimo fu comunque festeggiato dai bagnanti che erano rimasti sulla spiaggia con scroscianti applausi. Non ci fu bisogno di ricorrere alll'assistenza medica perchè entrambi avevano subito soltanto un forte spavento, ma si erano subito ripresi.. Sulla spiaggia Pietro trovo l'ardire per dire alla ragazza: “Mi dispiace averla conosciuta in questo non piacevole frangente. Comunque spero di rivederla e scambiare con lei qualche parola.Intanto posso offrirle qualcosa da bere, scelga lei?.”Valentina le rispose. “ Non mi sento di bere nulla. Anche a me farà piacere rivederla, intanto la ringrazio per l'aiuto che mi ha dato, arrivederci. Non mi deve ringraziare, arrivederci, rispose Pietro. Dopo essersi salutati entrambi si allontanarono ognuno per la sua via.

 L'indomani mattima Pietro arrivato all'inizio del pontile, appena toltosi il casco si trovò davanti Valentina che col surf fra le mani stava dirigendosi sull'arenile. Pietro appena la vide senti dentro di sé una piacevole sensazione che lo portò ad esclamare: “Che gioiosa sorpresa rivederla“. Anch'io sono contenta, le rispose subito la ragazza, la quale aggiunse:. Le voglio dire che ieri ho raccontato ai miei familiari quanto mi è era successo. Sono rimasti sorpresi e soddisfatti che in quel brutto istante ho avuto la fortuna di conoscere un ragazzo forte, buono e profondamente educato. Ecco quanto hanno hanno saputo dirmi. Le fa piacere?” . “Non esageri Valentina. Così dovevo comportarmi, visto quanto mi hanno insegnato i miei genitori sin da quando ero piccolo. “ Mi può dire come si chiama e che lavoro fa? Le chiese Valentina.”Mi chiamo Pietro e faccio il cavatore come i miei antenati. a me noti fin dall'inizio del 1800.Anche mio padre, ora in pensione, ha lavorato una vita sulla cava. Sa il lavoro del cavatore è faticoso e anche pericoloso, ma a me piace. Stiamo sotto il sole per tante ore al giorno Mi garba lavorare all'aperto Rinchiuso in una fabbrica non ci saprei stare. Se vuol vedere la cava dove lavoro me lo dica, sarei felice... se lei mi dicesse di si. Sarei disposto a portarcela anche in una delle prossime domeniche, in sella alla mia moto. Ci pensi prima di darmi una risposta?

Parlando con quella bella ragazza non avvertiva più alcun senso di timidezza. Per la prima volta, si sentiva forte e sicuro. Era una sensazione nuova avvertita soltanto dopo aver conosciuto quella giovane donna rimasta anche lei dolcemente turbata dalle parole pronunciate da quel bel giovanotto, il quale trovò la forza per dirle ancora . “Vorrei invitarla alla Capannina per trascorrere con lei un pomeriggio domenicale, poi, per concludere la giornata, andremo in pizzeria, sempre che le faccia piacere, per mangiare insieme una quattro stagioni. Mi dica di si,. Valentina le rispose: ”Pietro lei non mi ha chiesto come mi chiamo forse perchè già lo conosce il mio nome ch'è Valentina. Sì alla Capannina ci verrò volentieri, ma mangiare insieme una pizza non posso farlo. I miei genitori non me lo consentirebbero.Non le sembra che abbiano ragione?

Capisco mormorò Pietro,  Entrambi capirono che grazie alla grande onda del mare della Versilia, tra loro era scoccata la scintilla dell'amore.

Racconto scritto da Nello Staccherai

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