sabato 2 giugno 2012

Stella e Alessandro - Due giovani fortemarmini

Due giovani, una ragazza e un ragazzo di Forte dei Marmi, si conoscevano fin da quando erano piccolissim, ma le loro vite si riunirono quando avevano 27 anni. Lui si chiamava Alessandro e dai suoi amici veniva chiamato Alex. Il nome di lei era Stella, lo stesso della mamma del suo babbo che aveva voluto anche dare alla sua unica figlia per onorare la memoria della propria madre. Negli ultimi anni si erano un po' persi di vista, quando Alex, dopo aver ottenuto la licenza liceale, si iscrisse all'Università di Pisa dove, nei termini stabiliti, si laureò in giurisprudenza in quanto era intenzionato a svolgere la carriera di magistrato, perché credeva fortemente nella giustizia, con la G maiuscol. Da ragazzo era rimasto profondamente scosso ed addolorato dall'uccisione o gambizzazione di alcuni magistrati e successivamente di altri trucidati da parte di organizzazioni malavitose. Lei non se la sentì di proseguire gli studi universitari, motivo per cui essendo in possesso del diploma in ragioneria, grazie alle conoscenze del suo babbo che era un fraterno amico di un consulente tributario, fu assunta come impiegata nello studio di questo professionista. Aveva fatto anche un pensierino per dedicarsi anche all'attività del mondo bancario, in particolare nel settore del cambio valute, sapendo che note banche avevano propri studi anche a New York. Sognava di mettere i piedi in America per poter anche studiare alla Columbia University di New York dove per oltre 50 anni, dal 1904 al 1950, aveva insegnato anche il grande seravezzino Dino Bigongiari.
I genitori di Alessandro erano molto orgogliosi di questo loro figlio che in ogni anno aveva ottenuto sempre borse di studio ed all'esame finale aveva conseguito la laurea con 110 e lode. Questo suo costante impegno in studi senza, senza mai dedicarsi sia pure a brevi avventure femminili, destavano molte preoccupazioni nei genitori di Alessandro che avrebbero tanto desiderato che si fidanzasse con una brava e bella ragazza. Ogni tanto il babbo ricordava al figlio un antico proverbio versiliese che recitava così “Donne e buoi dei paesi tuoi”. Non dimenticarlo! “Il figlio era solito rispondergli,: “Ora devo prepararmi per vincere il concorso per entrare nel ruolo dei magistrati, poi avrò anche il tempo da dedicare al mio cuore. Stai tranquillo babbo”.
Stella sognava anche lei di incontrare il suo principe azzurro, per porre fine alla sua solitudine sentimentale della quale tuttavia non soffriva. Era sempre tranquilla e serena. Un pomeriggio domenicale raggiunse la discoteca di Forte dei Marmi per trascorrere qualche ora in allegra compagnia. Stava sorseggiando una bibita analcolica quando si accorse che un giovane , si un bel ragazzo, aveva posato i suoi occhi su di lei. Sì non finiva mai di guardarla. Anche lei si pose ad osservarlo fino a quando improvvisamente esclamò;, “Ma noi ci conosciamo! Tu sei Alex, qualche anno far eravamo compagni di classe, eravamo amici. Ti ricordi me?”- Dopo un attimo di sbalordimento Alex disse: “Ma guarda chi ho incontrato oggi. Sei Stella, come sei cresciuta .Ti sei fatta proprio una bella ragazza. E' molta la gioia che provo nel rivederti, posso sedermi accanto a te'”. “ Che dici, siedi, c'è tanto posto, accomodati”. Più che a danzare i due giovani amarono raccontarsi i loro sogni. Erano felici mentre ascoltavano quanto ognuno di essi diceva. Ad un tratto Alex invitò Stella a scendere in pista. “Facciamo un ballo?” La ragazza accettò con piacere l'invito. La musica era assordante. Iniziarono con un tango argentino, poi l'orchestra iniziò a suonare le note della lambada , di origine sudamericana molto in voga, Stella prima di muovere i passi molto caratteristici che portano la coppia a sentirsi molto vicini l'uno all'altra, disse ad Alex: Non sono brava, scusami se ti pesto i piedi”. Il giovane le rispose. “Ma che stai dicendo?Non ti preoccupare. Anch'io non sono bravo, mi arrangio. Stai tranquilla, balliamo” Intanto Alex, mentre ballava ebbe la sensazione di scuotere il fisico della ragazza che col volto sorridente e felice si stringeva a lui. “Stella non ridere e non pensare male di me per quello che ti voglio dire. Poco fa mentre ti avevo fra le mie braccia, mi è parso, per un attimo, di essere io a suonare la lambada con le corde della tua chitarra. Per questo desidererei rivederti presto, sempre che tu abbia lo stesso desiderio. “ Si anche a me farà piacere rivederti”, rispose Stella. Appena usciti dalla discoteca fecero due passi insieme sul vicino arenile. Nella penombra della sera le loro bocche si unirono per scambiarsi un lungo e tenero bacio.
Racconto scritto da Nello Staccherai

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