Già nel 1985 parlai su Versilia Oggi del grande dirigente di impresa che fu Erminio Cidonio, uomo lungimirante e con una visione moderna del mondo del lavoro, peraltro anche attaccato ai valori dell'arte in particolare del marmo.
Egli arrivò in Versilia il 2 maggio 1957 per assumere direttamente la guida della Henraux, come gli avevano chiesto i suoi fratelli, molto interessati alla succitata società.
Come il fondatore che fu nel 1821 Jean Baptiste Alexander Henraux, già luogotenente di Napoleone, inviato dalla Francia in Italia per acquistare i marmi occorrenti per abbellire i palazzi dell'imperatore, anche Erminio Cidonio mai si era occupato di marmo prima di assumere l'amministrazione della società versiliese. Nella sua nuova attività profuse tesori di energie,tanto da calarsi nella medesima veste di J.A.B. Henraux.per la realizzazione del sogno risalente al 1821, che fu anche il suo , cioè di portare questa società a divenire nel mondo la più importante società marmifera. Di ciò ne fece ragione della sua vita.
Questo uomo che rese ancora più famosa la nostra Versilia dal 1957 al 1966 era nato a Rocca di Mezzo (Aquila) nel 1905. Ai piedi del monte Sirente, dov'è sepolto dal 1972 aveva trascorso gli anni della sua infanzia ed adoloscenza, fino a divenirne sindaco nell'immediato dopoguerra,
Assunta la guida della società versiliese provvide a ristrutturare tutti gli impianti dovunque installati, motivo per cui essa che fino allora aveva operato con criteri prettamente artigianali, passò ad una produzione industrializzata di più alto livello.
E' a lui che si deve l'audace via che scavata sulla ripida parete sud del Monte Altissimo, che conduce alle cave della Vincarella e della Tacca Bianca, sulle quali aleggia da secoli lo spirito di Michelangelo. Avvertita la necessità di disporre, nel prosieguo dell'attività dell'azienda, di personale preparato e in grado di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, creò corsi di addestramento per marmisti assicurando a tutti i frequentatori un posto di lavoro nella società.Ci sarebbe ancora bisogno di uomini come lui per assicurare in questo momento di grave crisi, tanto lavoro ai nostri giovani.
Attraverso la rivista internazionale “Marmo” da lui stesso voluta, come strumento di comunicazione mondiale, la società Henraux, con scritti e illustrazioni fotografiche di illustri autori, portò ulteriormente all'attenzione di architetti, ingegneri, scultori, costruttori e designers, il valore del marmo e l'importanza dello stesso in ogni comparto delle costruzioni edilizie e nell'arte, secondo le tecniche di lavorazione dell'epoca.
Sempre al fine di valorizzare il marmo nel settore della scultura, Erminio Cidonio organizzò, sotto la sapiente direzione di Giuseppe Marchiori,seminari sperimentali frequentati da giovani e selezionati scultori. Oltre alle spese di soggiorno e la messa a loro disposizione di attrezzature e materiali di cui avevano bisogno, a totale carico della società, i giovani artisti potettero avvalersi anche della collaborazione dei “maestri” della società.
A conclusione della fase iniziale della sua azione dirigenziale, Cidonio ebbe l'idea di realizzare a Querceta sull'ampio piazzale della società , il museo all'aperto della scultura contemporanea, ottenendo l'immediata adesione dei più famosi artisti di tutto il mondo. E fu così che su quel fantastico palcoscenico , a partire dal 1957 sfilarono i più celebri scultori da Henry Moore a Giacomo Manzù, da Marino Marini a Giò Pomodoro, oltre ad altri artisti italiani e stranieri, architetti e critici d'arte, scrittori e designers, tutti di fama internazionale.
In considerazione dell'attività eccezionale svolta in Versilia da questo uomo, tesa nella sostanza a propagandare e diffondere in tutto il mondo il nostro splendido marmo, oltre che a fare risaltare agli occhi di tutti la bravura delle nostre maestranze, ritengo che per onorare la sua memoria che proprio la via da lui aperta sull'Altissimo fosse intitolata a Erminio Cidonio, perchè lassù , su quella cima, sulla quale in giorni lontani volteggiarono le aquile, sono certo che oltre allo spirito di Michelangelo vi aleggi anche quello di J.B.A. Henraux e dello stesso Erminio Cidonio, poiché durante la loro esistenza terrena essi legarono indissolubilmente i loro nomi alla nostra meravigliosa Versilia. Questa mia proposta, la lanciai anche attraverso le colonne di Versilia Oggi ventisei anni fa, senza ottenere il risultato sperato.
1 commento:
Gentile Sig. Sacchelli,
sono una dottoranda dell'Università di Architettura di São Paulo, Brasile.
Per ragioni indirette, a seguito di una serie di lettere trovate durante la mia ricerca, mi sto interessando al lavoro svolto da Cidonio alla Henraux intorno al '64.
Lei saprebbe darmi qualche informazione in più?
Esiste un libro che tratti della gestione Cidonio?
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Se potesse, Le chiedo gentilmente di rispondermi all'indirizzo mail: elebasche@live.it
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