giovedì 2 dicembre 2010

La passione di Cristo – un film di Mel Gibson, altamente drammatico e pieno di scene di inaudita ferocia contro il Cristo Redentore.

Mel Gibson, con il suo film La Passione di Cristo, ha fatto vedere immagini crude e di una estrema violenza relative agli ultimi momenti della vita di Gesù, mentre viene deriso e colpito da pugni e calci, lapidato e frustrato a sangue e, infine, inchiodato sulla croce in mezzo a due ladroni, per volere di chi non credeva che lui fosse il Messia, il figlio di Dio sceso in Terra per la salvezza degli uomini dal peccato originale.
Si deve all'inserimento nella pellicola di alcuni “flah back”, relativi alla vita di Gesù, che ci è nota attraverso i Vangeli ed ai rapporti coi suoi apostoli, l'apparizione del Salvatore in tutta la sua immensa dolcezza.
Egli che aveva compiuto miracoli, ridando la vita ai morti e la luce agli occhi di chi era cieco, guarito paralitici, moltiplicato i pani e trasformato l'acqua in vino, fu considerato a conferma della cecità umana, un uomo falso e bestemmiatore, sia dagli uomini che dirigevano li affari pubblici e curavano l'amministrazione della giustizia, sia da una marea di gente incosciente e maòvagia.
Fu Caifa, il sommo sacerdote che presiedeva il Sinedrio, il supremo corpo politico e religioso ebraico che osò giudicare e proporre la morte di Gesù, chiedendo a Ponzio Pilato, il prefetto romano della Giudea, di infliggergli il supplizio della crocifissione, pena che di solito veniva comminata a persone condannate per i gravi delitti compiuti.
E il governatore Ponzio Pilato, che pur non ravvisava nel comportamento di Gesù alcuna violazione della legge, cedette alle pressioni del Sinedrio, forse perché temeva una sommossa di questa provincia che a stento sopportava la presenza romana, egli si rivelù un pavido che non seppe essere all'altezza della carica affidatagli.
Tentò, comunque, di salvargli la vita, infliggendo a Gesù la pena dolorosissima della fustigazione, alla cui esecuzione furono com andati alcuni soldati romani che, nel colpire il corpo di Gesù con verghe e flagelli di mostrarono un' inaudita ferocia.
Non fu sufficiente per il Sinedrio e per la folla impazzita questa punizione, per lasciarlo libero.
Crocifiggetelo! Crocifiggetelo!...” urlava Caifa.
Pilato non volle assumersi alcuna responsabilità diretta della morte di Gesù.
Davanti a tutti si lavò le mani.
Così prevalse la cattiveria degli uomini che usarono una violenza estrema ed uccisero senza pietà, il figlio di Dio che predicava soltanto l'amore, la carità ed il perdono.
Mi domando come Giuda abbia potuto tradire il Maestro per trenta monete di argento?
Si pentì è vero e per il rimorso che provò si impiccò ad un albero, macabra la vista del suo corpo penzoloni dalla pianta.
La visione di questa pellicola mi scosse fortemente.
Il volto di Gesù ridotto ad una maschera di sangue è un immagine davvero sconvolgente. La morte sulla croce e la risurrezione di Gesù segnò il ritorno alla grazia ed all'eterna salvezza di tutti gli uomini di buona volontà. Ecco il miracolo della Fede.
Satana il demonio, col viso d'angelo, ha sempre aleggiato in tutte le scene del male rappresentate nel film.
Nelle diverse pellicole cinematografiuche girate sulla crocifissione di Geù, mai avevo visto immagini così altamente crudeli.
Eccezionale è l'interpretazione di Gesù da parte dell'attore principale, è tale è anche quella degli altri attori.
Mentre Gesù sale sul Golgota con la croce sulle spalle, sullo sfondo appare la fantastica visione paesaggistica dei Sassi di Matera.
E' un film drammatico tutto da vedere.
La colonna sonora è stata doppiata sia in aramarico, la lingua che veniva parlata nella Giudea al tempo della vita di Gesù, sia in quella latina.
Dalle didascalie apposte sulla pellicola, si leggono le parole pronunciate dagli attori interpreti del film.
Mel Gbson, per questa sua opera, ha raccolto sia critiche aprioristiche che elogi.
Taluni hanno sostenuto che è un film antisemita, ma la parola “judacus” pronunciata in mezzo ai denti, chiaramente in senso dispregiativo, da un soldato romano a Simone Cireneo che aiutava Gesù a portare la Croce sul Golgota , ha dimostrato che così non è.
Per taluni critici critici il parlare dei romani è suonato falso, sì, troppo classico.
Sotto il profilo storico e filologico il rigore doveva essere il primo obiettivo del film.
L'aver messo Cicerone in bocca alla soldatesca romana indisciplinata e violenta, è stato considerato, da una parte della critica cinematografica, l'unico errore del film.
Ha fatto bene Mel Gibson a farci vedere come avvenne la morte di Gesù, il quale, dalle scene gikrate, appare in tutta la sua grandezza divina.
E' in questo quadro che trovo fulgide le parole da lui pronunciate sulla croce, prima di morire: “Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno”.



P.S. - Questo mio articolo che scrissi dopo aver visto il film girato da Mel Gibson, fu pubblicato sul mensile cattolico versiliese “il Dialogo”, del gennaio e febbraio 2005, fondato e diretto da don Florio Giannini. Le scene crudeli e violente richiamarono alla mia mente la spaventosa strage di S. Anna commessa il 12 agosto 1944 dalle criminali S.S naziste, tanto da farmi pensare che Gibson era, a mio parere, il registra che avrebbe dovuto girare un grande film su questa spaventosa strage di innocenti.In America so che leggono il mio blog stretti congiunti dell'Angelo Biondo, la ragazza martirizzata a Seravezza nel 1944. Se conoscessero persone interessate alla produzione di pellicole cinematografiche ad esse potrei spedire, tanto per farsene un'idea. un mio racconto sulla Strage di S. Anna senza nulla a pretendere. Alexandra, se mi legge mi faccia sapere cosa ne pensa? Grazie e cordiali saluti, Renato Sacchelli

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