giovedì 22 dicembre 2016

Il Feroce Saladino e il sogno di un bambino

Verso la fine degli anni 30 insieme al mio amico Gianfranco Pea (purtroppo scomparso qualche anno fa), con cui frequentai l’asilo e successivamente la scuola elementare, ci demmo molto da fare per trovare una rara figurina chiamata "il Feroce Saladino".

Noi ragazzi del Ponticello non avevamo nemmeno pochi spiccioli per comprare un pallone, tant’è che giocavamo con un involucro rotondo fatto con la carta avvolta con gli stracci. Poter avere le bellissime figurine prodotte dalle ditte più importanti dell'epoca (Perugina, Barilla, Liebig e molti altri famosi marchi) per noi ragazzi era un vero e proprio sogno.

Una mattina, mentre passavo davanti alla casa dove abitava la famiglia Speroni, mi sentii chiamare dal loro giovane figlio, William, che aveva qualche anno più di me. Insieme al suo babbo era nel fondo che avevano al piano terra della loro casa: si accingevano a fare il trasloco per trasferirsi nella nuova abitazione, fatta costruire vicino alla sala cinematografica, in cima alla strada che conduce al Palazzo Mediceo, allora sede del Comune di Seravezza.

Appena entrai William mi disse subito che voleva regalarmi delle figurine che aveva raccolto e conservato negli anni. Mi parve di cogliere un leggero sorriso sul volto di suo padre, quando ascoltò la generosa offerta che mi aveva fatto suo figlio. Un dono che mi rese felice come non mai.

Purtroppo quando gli operai della Todt fecero saltare in aria le case di una parte di Seravezza, tra le quali la mia, tutte quelle figurine finirono sotto le macerie, insieme ad altri bei ricordi dell'infanzia.

E ora che William e i suoi genitori sono nella casa del nostro Padre Celeste, amo ricordarli tutti come persone buone e giuste. Ciao William!
Renato Sacchelli


Nessun commento: