giovedì 23 febbraio 2012

Ricordo del finanziere Claudio Sacchelli, deceduto nel campo di sterminio nazista di Mauthausen

Il 26 gennaio 2012, Giornata della memoria, nella sala convegno della scuola media “Enrico Pea” di Seravezza è stato solennemente ricordato il finanziere del contingente di terra Claudio Sacchelli, nato a Cerreta San Nicola (Seravezza) il 31 dicembre 1913 e deceduto di stenti, nel lager di sterminio nazista di Mauthausen (Austria) il 26 aprile1945.
La cerimonia si è svolta alla presenza dell'assessore alla cultura Riccardo Biagi, del preside della scuola Maurizio Tartarini, di alunni e professori, del presidente dell'ANPI della Versilia Moreno Costa, delle rappresentanze delle locali associazioni dell'ANFI, dei Marinai d'Italia e degli Alpini in congedo, attorniati da un folto pubblico.
A introdurre la “Giornata della memoria”, organizzata dal comune di Seravezza con l'adesione del Circolo culturale Sirio Giannini, è stato il professor Giovanni Cipollini, che si è soffermato sul “coraggio di dire no”, sottolineando il coraggio di uomini e donne che scelsero di opporsi all'orrore. La professoressa e scrittrice Paola Lemmi ha approfondito la storia del Corpo della Guardia di Finanza, soffermandosi poi sulla tragedia che colpì l'eroico finanziere Claudio Sacchelli.
Dalle sue parole sono emersi i valori fondanti che sono alla base della Guardia di finanza, sin dalla sua costituzione, che trae origine dalla Legione Truppe Leggere, avvenuta nel regno di Sardegna il 1° ottobre 1774 ad opera di Vittorio Amedeo III. Nel corso della sua storia i finanzieri hanno partecipato a tutte le guerre, a partire dal 1792, a quelle risorgimentali e alle due guerre mondiali, con l'impiego, negli ultimi due conflitti, di diciotto battaglioni mobilitati. In ogni epoca si sono coperti di gloria, scrivendo con il sangue pagine di epico valore. E questo non può che inorgoglire i cuori di chi ha indossato la divisa delle Fiamme Gialle.
Il nome del finanziere Claudio Sacchelli è riportato nell'elenco dei militari caduti nei lager nazisti (fonte Associazione ex internati “Resistenza senz'armi”, Le Monnier, 1988).
Il Sacchelli si sposò con Mafalda Testa il 5 settembre1943 nel comune di Fiorenzuola d'Arda (PC).
Dalla lettura degli appunti del direttore del Museo storico del Corpo, capitano Gerardo Severino, risulta che il finanziere Sacchelli negli anni 1942-1944 era in forza alla brigata di frontiera di Villa di Tirano, dove venne catturato dai tedeschi, il 7 aprile 1944, per aver fatto espatriare clandestinamente, in Svizzera, italiani di origine ebraica che poi affrontarono l'avventuroso espatrio in Palestina, effettuato dall'organizzazione paramilitare dell' Haganà e per avere collaborato coi partigiani della zona della formazione “Fiamme Verdi”.
Lungo tutto il confine italo-svizzero i nazifascisti diedero la caccia non solo ai cittadini di origine ebraica ma anche ai finanzieri che avevano aiutato alla fuga gli ebrei perseguitati e collaborato coi partigiani del posto nelle loro formazioni.
Deportato successivamente a Bolzano, il 5 agosto 1944 raggiunse il campo di sterminio di Mauthausen (Austria), dove il 26 aprile 1945 mori di stenti. Il suo corpo fu bruciato in un forno crematorio.
Tutte le Forze armate italiane, come evidenziato dal capitano Severino, nella Seconda guerra mondiale si distinsero nella protezione dei perseguitati dal nazismo e dai loro fiancheggiatori, per il solo fatto di essere di razza ebraica.
Ecco chi furono questi valorosi finanzieri oltre a Claudio Sacchelli: appuntato Paolo Arenare, maresciallo Alberto Rossi, finanziere Pietro Occhi (decorato di Croce di Guerra al Valor Militare). L'appuntato Domenico Annetta e il finanziere Tullio Centurioni persero la vita per fare espatriare in Svizzera alcuni perseguitati. Ancor più nutrito è l'elenco dei militari del Corpo che aiutarono la fuga in Svizzera di tanti italiani di origine ebraica.
Mio fratello Sergio, brigadiere in congedo della Guardia di finanza, il quale di recente ha avuto modo di parlare con la signora Berlina Sacchelli, abitante sui monti di Strettoia, ha appreso che Claudio Sacchelli era suo cugino, da lei mai dimenticato. Lo ricorda ancora come un giovane alto, robusto e bello. Nei lavori della terra cui era impegnato anche il suo babbo Garibaldo, era forte e instancabile. Su per i monti portava, sulle spalle, carichi molto pesanti.
La moglie di Claudio, deceduta tre anni fa, dopo essere rimasta vedova si sposò, successivamente, con un fratello del defunto marito, dal quale ebbe tre figli, due maschi e una femmina, uno residente nella zona in località Metati Rossi vicina a Strettoia, il secondo a Montignoso e la donna a Lucca.
Che in Versilia sia nato il coraggioso finanziere Claudio Sacchelli, è un fatto che onora tutti i versiliesi e, in particolare, i tanti giovani che hanno prestato servizio nel Corpo. Lassù sui nostri monti, Claudio deve avere conosciuto mio padre, che aveva sette anni più di lui, i miei nonni paterni e i miei zii, i quali, negli anni più forti della propria vita, lavorarono,anche loro, nelle vigne e nei terreni montani vicini a Strettoia. Mi addolora non aver conosciuto il finanziere Claudio, che fu sicuramente un ottimo militare e un uomo ricco di valori cristiani. Mi è di conforto, quindi, pensare che la sua anima, dopo la tragica morte, sia volata nella casa del nostro Padre Celeste, insieme alla fitta schiera di martiri che nel corso della seconda guerra mondiale lottarono e morirono per salvare la vita di molte creature innocenti..
Per non dimenticare mai e onorare altamente la memoria del finanziere Claudio Sacchelli, la Sezione dei finanzieri in congedo di Seravezza - Versilia Storica - dovrebbe, a mio parere, essere intitolata al suo nome.

P. S. - Siamo in attesa della concessione di una medaglia al valore, alla memoria, del finanziere Claudio Sacchelli

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