Si parla tanto di questo sentimento che dovrebbe unire ed
affratellare tutti i popoli della terra, senza più divisioni
ideologiche, steccati, muri, frontiere e lotte di classe.
Ciò che invece sta accadendo a Beirut, in Iraq, in Iran ed in altre nazioni di questo piccolo mondo,
ci farebbe dubitare della sua esistenza, almeno a quei livelli, se
non fossimo, nel contempo, testimoni di esempi luminosi di amore che
ogni giorno delicate creature, come suor Teresa di Calcutta , tanto
per citarne una, manifestano nei confronti di masse di persone
ammalate o afflitte dalla fame
Altri esempi della specie ci vengono forniti da coloro che
lottano a difesa dei diritti dell’uomo, primo fra i tanti, quello
relativo alla libertà, senza la quale non ci può essere nemmeno
l’amore.
Quindi l’amore esiste sin dal giorno in cui l’uomo è stato
creato.
E’ realtà di sempre e non un sogno irreale.
L’uomo, generato da un atto di amore, è il simbolo e l’emblema di questo sentimento, comune peraltro a tutti gli altri
essere viventi.
Cristo, morto inchiodato sulla croce, rappresenta per coloro che
credono nei valori genuini e più autentici, che la vita non è solo terrena ma eterna, la più alta manifestazione
di amore nei confronti di tutto il genere umano.
Nel giorno in cui si festeggia San Valentino, per antica
tradizione il santo patrono degli innamorati, cessando, per, un
momento, ma solo per un attimo, di pensare alla guerra, ai nostri
fratelli palestinesi che assediati nei loro campi profughi a Beirut,
sono costretti, per sopravvivere, a nutrirsi con la carne
delle persone uccise durante i sanguinosi scontri , voglio ricordare quanto è sublime l’amore che unisce una coppia.
Stare insieme, avere rispetto, l’uno verso l’altra e
viceversa, avere figli, ricevere e donare carezze e baci, sono
frutti che solo l’amore può darci.
Ma l’amore non ha limiti. Esso si manifesta in tutti i
campi della nostra vita.
E’ amore lavorare; seminare la terra, far crescere le piante; impedire che i fiumi i laghi ed i mari siano inquinati dai
rifiuti di ogni genere. E’ una dimostrazione di amore anche questa odierna cerimonia che ci consente di esprimere le nostre gioie,
le ansie e le angosce del nostro tempo inquieto.
Ma amore non significa dover subire passivamente le violenze
e i soprusi degli uomini ingiusti.
Amore significa anche impugnare la spada, così come
fece l’Arcangelo Gabriele per sconfiggere il demonio che, annidandosi dentro l’uomo, è riuscito ad assopire la sua coscienza.
P. S. Questo è il mio primo articolo che fu pubblicato su "Il Dialogo" (aprile 1987), mensile cattolico versiliese diretto e fondato dal compianto don Florio Giannini, che
ha già raggiunto da alcuni anni la Casa del nostro Padre Celeste.
Visto che il tema trattato in questo articolo mi sembra ancora oggi attuale, ho voluto ripubblicarlo sul mio blog, per onorare la memoria di Don Florio.
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