sabato 29 agosto 2015

Correre (e vincere) a piedi scalzi


Ho letto con interesse un articolo de La Stampa che parla degli atleti che, nel 2015, corrono scalzi le gare di atletica ai mondiali di Pechino (leggi l'articolo). L'autrice, Giulia Zonca, osserva che, al giorno d'oggi, è impossibile gareggiare e vincere senza scarpe. Personalmente non sono del tutto d'accordo, anche se, ovviamente, un buon paio di scarpe aiuta gli atleti.
Da ragazzo per anni ho camminato a piedi scalzi nelle vie, nei fiumi e nei sentieri boscosi dei monti del luogo dove sono nato, in Versilia. Nonostante la fame patita in tempo di guerra ero allenato alla fatica e i miei piedi erano "abituati" a calcare, per ore ed ore, superfici dure di ogni tipo.

Qualche volta ho pensato che, se debitamente allenato, non avrei sfigurato accanto al grande Abebe Bikila, vincitore della maratona all'Olimpiade di Roma del 1960. Una corsa che fece a piedi scalzi.


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