martedì 15 luglio 2014



La povertà, in Italia, è arrivata ad un livello non più sopportabile.

La cronaca,sia televisiva che della carta stampata del 14.7.2014 per quanto attiene la povertà in Italia, è dolorosa, tanto da indurmi a parlare ancora di questa grave situazione. Il 16% della nostra popolazione vive in povertà. Ben 6 milioni campano senza beni essenziali per una vita dignitosa.

Nel ribadire quanto ho scritto nel mio articolo “quando miglioreranno le nostre condizioni di
vita?”, credo proprio che bisogna arrivare alla creazione di un governo europeo cui affidare il compito di guidare l' Unione con l 'elezione diretta del presidente: come avviene negli Stati Uniti. Invece ci siamo limitati ad eleggere un parlamento ,quello di Straburgo,i cui poteri sono estremamente limitati lasciando la mediazione tra i singoli governi statali il compito di guidare l'Unione. Non siamo riusciti neanche a dare vita ad una politica estera comune, per non dire ad una difesa unica. Non vorrei sbagliarmi nel ritenere che siano state le limitazioni impostaci dall'Europa a portarci sempre di più nella miseria:. Forse non avremmo dovuto accettare misure come il fiscal compact , ossia l'inserimento nella Costituzione di alcune clausole o vincoli tra le quali, ad esempio, l'obbligo del pareggio di bilancio e la significativa riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il Pil, pari ad ogni anno a un ventesimo della parte eccedente il 60% del Pil. Intanto il debito pubblico è aumentato di venti miliardi.

E' importante anche che la politica dia un segnale forte di onestà e serietà: prima di chiedere nuovi pesanti sacrifici dovranno essere ridotti gli altissimi emolumenti come già specificato nell'articolo cui faccio seguito, o in alternativa che una parte cospicua di tali uscite sia legata a risultati , numeramente misurabili, , effettivamente raggiunti. E questo mi sembra un passo importante per andare avanti

Concludo con l' associarmi alle parole scritte da Giuseppe Vezzoni affinché in Italia non solo sia sconfitta la povertà, ma anche che tutti gl' italiani possano viverci rispettando le leggi per il bene esclusivo della nostra collettività nazionale.
Sotto questo aspetto, Giuseppe Vezzoni, mi appare essere un alfiere, sì uno strenuo sostenitore della nostra legalità nazionale.
Renato Sacchelli



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