giovedì 23 settembre 2010

Leonetto Amadei, un grande uomo di Seravezza

Ringrazio ancora l'ex assessore alla cultura Ezio Marcucci, che fu un valido esponente della giunta comunale di Seravezza guidata dal sindaco Lorenzo Alessandrini, per avermi invitato a partecipare alla cerimonia, che si svolse il 13 dicembre 1998 nel palazzo Mediceo di Seravezza, dove venne solennemente ricordata la figura dello scomparso onorevole Leonetto Amadei, un grande uomo di Seravezza
Non ripeterò le bellissime parole da me udite nella circostanza, in quanto i discorsi pronunciati dal prof. Berto Corbellini Andreotti, dall’On. prof. Giuliano Vassalli, vice presidente Emerito della Corte Costituzionale e, infine, dal Governatore della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Seravezza, avvocato Antonio Bagni Amadei, dovrebbero essere stati pubblicati a cura dell’Amministrazione comunale del capoluogo seravezzino , come assicurò, nel corso di questa cerimonia il sindaco di Seravezza che, nell’occasione, annunciò la notizia di una “Fondazione” che sarebbe stata costituita per onorare la memoria di Leonetto Amadei.
Pronunciò un breve discorso anche la figlia del famoso personaggio scomparso; commoventi le parole pronunciate nel rievocare il genitore e quelle che ella ha detto di aver scambiato con suo padre, apparsole in un sogno avvenuto dopo la sua morte.

La figura di uomo, di giurista e di statista quale fu l’onorevole avvocato Leonetto Amadei eletto deputato sin dall'immediato dopoguerra, che fece parte quindi dell'Assemblea costituente che scrisse la Carta Costituzionale della nostra Repubblica, ed arrivò anche a essere Presidente della Corte Costituzionale, una delle più alte cariche della nostra Repubblica, è apparsa in tutta la sua grandezza.

Terminati i discorsi, la cerimonia proseguì con i Corazzieri. presso la sede della Misericordia di Seravezza, per lo scoprimento di una lapide in memoria dell’On. Leonetto Amadei, collocata per iniziativa della Venerabile Arciconfraternita, per ricordare nei secoli che verranno il nostro grande concittadino.
Mi accingo a parlare dell’On. Leonetto Amadei che in vita onorò altamente la nostra terra di Versilia, attingendo ai ricordi personali rimasti impressi nella mia memoria, in verità non molti a causa della mia lontananza dalla Versilia per oltre quattro decenni.
Lo vidi per la prima volta in occasione della presentazione di uno dei tanti libri scritti dal direttore di Versilia Oggi Giorgio Giannelli, che avvenne al Palazzo Mediceo negli anni 90, alla presenza del giornalista e scrittore Manlio Cancogni. Successivamente lo rividi nel salone della Misericordia di Seravezza, dove tenne una conferenza insieme a Mauro Barghetti che fu suo compagno di prigionia in un lager nazista in Germania.
Non ebbi mai l’onore di incontrarlo in età giovanile. Figlio della maestra Leoni che conobbi quando insegnava ai ragazzi quando anch’io frequentavo la scuola elementare, dell’onorevole Leonetto
Amadei posso solo parlare ricordando la fierezza che ho sempre provato nel sapere che, fin dall’immediato dopoguerra, faceva parte del nostro Parlamento e la gioia che manifestai anche ai miei colleghi quando seppi della sua nomina a Presidente della Corte Costituzionale.
Ricordo quando venne nominato Sottosegretario (agli Interni ed alla Giustizia) nei primi governi di centro sinistra.
Socialista puro, come credo sia stato anche Giuseppe Garibaldi, che vedeva in quell’ideale “il sole dell’avvenire”, l’On. Amadei dedicò tutta la sua azione politica alla difesa degli interessi dei lavoratori.
Mia suocera Bruna Guerrini in Pucci, scomparsa prematuramente nei primi Anni 80, quand’era in vita amava ripetere di essere stata allattata, dalla madre di Leonetto, motivo per cui si considerava sua “sorella di latte”. Crebbero insieme Leonetto e la Bruna e grande rimase fra loro l’amicizia, nata fin da quando mossero i primi passi a Seravezza. Nel settembre 1943 era nell'isola di Lero e comandava, col grado di tenente un gruppo contraereo. I soldati italiani per circa due mesi si opposero ai rabbiosi attacchi delle truppe germaniche. Quando nell'isola di Lero sbarcarano i tedeschi il fuoco dei cannoni del gruppo comandato dal seravezzino Amadei riuscì ad affondare 5 unità navali germaniche.Per il suo valoroso comportamento fu insignito di due medaglie al valor militare, una d'argentto e l'altra di bronzo. Traportato con altri prigionieri in Germania, fu rinchiuso in un lager nazista insieme ad altri 300 ufficiali, tra i quali oltre al seravezzino Mauro Barghetti, c'erano oersonaggi di alta levatura come Guido Carli, Alessandro Natta, Enzo Pace e il grande scrittore Giovannino Guareschi, autore di libri dai quali sono stati tratti film famosi, imperniati sulle storia fra “Beppone e don Camillo”.
In occasione di una importante conferenza che si svolse nel salone della Misericordia di Seravezza che fu tenuta da Leonetto Amadei e da Mauro Barghetti, mia moglie Angela, figlia di Bruna Guerrini, al termine della conferenza si avvicinò all'onorevole Amadei per dirle di essere la figlia della sua sorella di latte e che era molto felice di conoscerlo. Questo incontro fu davvero commovente, in considerazione del fatto che l'onorevole Amadei ricordava sempre la mamma di mia moglie.
Ora amo pensare che nel “Cielo” dove approdano le anime delle persone pie e giuste, Leonetto Amadei e Bruna Guerrini si siano ritrovati e abbiano parlato, sorridendo, dei tempi di quando, spensierati e felici, andavano a ballare al Gambrinus di Seravezza.

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