E' incredibile come ancora
ricordo i due finanzieri che vidi, per la prima volta a Seravezza
quando da Pietrasanta, dove aveva la sede la loro brigata,
raggiunsero il molino del Bonci ubicato vicino alla mia casa del
Ponticello che era stata di proprietà dei miei nonni materni.
Eravamo alla fine degli anni 30 o all'inizio del decennio successivo.
Giunsero in bicicletta armati di pistola Glisenti. Io stavo giocando
con altri ragazzi sul mucchio di rena messa, col consenso del
proprietario, all'interno dell'area dell'opificio e che gli operai
della vicina segheria del Salvatori utilizzavano a cariolate per
segare i blocchi di marmo. Sul quel mucchio di rena era solito
giocarci anche Giuseppe Salvatori, detto Beppino che con il nome d'
arte Renato divenne ,nel dopoguerra, un famoso attore
cinimatografico. Egli possedeva una teleferica in miniatura che
piazzava sulla cima del mucchio di rena facendo andare in su e giù i
due mini carrelli. Con lui ci giocava anche il suo coetaneo Agostino
Pucci che abitata su una delle case costruite sulle prime rampe del
monte Canala. Nonostante i continui richiami dell'anziano Bonci tutti
noi si ritornava spesso sul mucchio di rena sul quale spiccavamo
continui salti. Il proprietario del Molino, che era un bravo uomo,
riuscì comunque sempre a sopportarci.
La prima volta che sentii
parlare dei finanzieri, senza riuscire a vederli, fu quel giorno
che mio padre mi portò a vendemmiare l'uva nella vigna che il suo
babbo coltivava a mezzadria nella zona più alta del Monte di Ripa.
Stavo salendo il difficile sentiero, insieme a lui che
continuamente mi aiutava a farmi superare i tratti più difficili,
per poi scendere nella vigna coltivata da mio nonno,quando udii il
passo ferrato di animali quadrupedi che percorrevano la mulattiera
per arrivare a Cerreta S. Nicola, come disse il mio babbo, il
quale ovviamente ignorava i servizi che i militari dovevano esplicare
lassù.
La seconda volta che udii ancora
parlare di un finanziere avvenne nel mese di luglio 1941, quando
nel mio rione si diffuse la notizia, data da uno strillone che
vendeva i giornali lungo le strade, riguardante l'eroica fine che
fece l'appuntato dell' allora Regia Guardia di Finanza Francesco
Meattini, nato a Cortona (Arezzo) il 17 settembre 1901, il quale, quando era in forza
al distaccamento di Berane, località del Montenegro dove era nata la
nostra regina Margherita, il suo reparto fu attaccato e incendiato da
preponderanti bande di ribelli. Durante la cruenta battaglia
che avvenne il 17- 18 luglio 1941, il Meattini, che era il capo squadra fucilieri, nonostante fosse
stato più volte ferito, rifiutò ogni aiuto continuando a spronare i
suoi commilitoni a combattere. Finite le cartucce e con i suoi
colleghi quasi tutti morti, si raccolse un attimo per baciare la
fotografia dei suoi cari, dopodiché con calma e freddezza si mise in
tasca alcune bombe a mano e toltane la sicura saltò sui ribelli
seminando distruzioni e morte. Per questo suo eroico sacrificio, che
commosse tutte le persone del Ponticello che dalle loro finestre
commentarono, fra loro, la morte da questo valoroso
militare che fu insignito della medaglia d'oro al valor
militare alla memoria.
Il terzo finanziere che vidi da ragazzo, fu quando, dopo lo
scoppio della seconda guerra mondiale, una mattina entrò nell'aula della classe dell'Avviamento
Professionale al lavoro di Seravezza che frequentavo, il padre di un ragazzo, che aveva avuto qualche giorno di licenza, da tracorrere a Basati dove era residente,per salutare il proprio figlio che era mio vicino di banco.
Ricordo che era in divisa con il grado di brigadiere. Tutti giorni,
anche col cattivo tempo, suo figlio scendeva a Seravezza e
ritornava a casa al termine delle lezioni. La distanza fra Seravezza e
Basati non era breve, ancora non esisteva una strada asfaltata e,
quindi, per lui ebbi subito una grande ammirazione, per la fatica
affrontata, sin da quando frequentò, insieme a me, anche col brutto
tempo, la quinta classe elementare di Seravezza.
A 18 anni compiuti
presentai domanda di arruolamento nel Corpo della Guardia di
Finanza. Il 15 luglio dell'anno 1949 mi chiamarono alla visita
medica, fui dichiarato idoneo e, superati gli esami di
cultura, fui avviato a Roma dove, dopo aver superato altri esami,
frequentai per sei mesi il corso Allievi Finanzieri.
Il 15 gennaio 1950 fui promosso finanziere. Ricordo ancora le pagine fulgide di storia lette nell'aula, scritte col sangue dai finanzieri, che traggono origine dalla creazione della Legione Truppe Leggere, avvenuta nel Regno di Sardegna il 1° ottobre 1774 ad opera di Vittorio Amedeo III di Savoia. La lettura di quelle pagine mi fece sentire forte l'orgoglio di essermi arruolato in un mitico e glorioso Corpo militare dello Stato.
Il 15 gennaio 1950 fui promosso finanziere. Ricordo ancora le pagine fulgide di storia lette nell'aula, scritte col sangue dai finanzieri, che traggono origine dalla creazione della Legione Truppe Leggere, avvenuta nel Regno di Sardegna il 1° ottobre 1774 ad opera di Vittorio Amedeo III di Savoia. La lettura di quelle pagine mi fece sentire forte l'orgoglio di essermi arruolato in un mitico e glorioso Corpo militare dello Stato.