giovedì 14 novembre 2013

I Cavatori del Ponticello

Neppur quando pioveva
i cavatori di Seravezza
a casa rimanevan. Con l'ombrello cerato
camminavan sotto la pioggia
col passo chiodato.
Sulle montagne scavate
arrivavan con altri di Riomagmo
del Monte di Ripa e del piano
che, secondo dove andavano
dal Ponticello transitavano
per raggiungere il Trambiserra
la Costa o la Cappella;
qualcuno fino alla Tacca
dell'Altissimo saliva.
Chi prima passava
i compagni in attesa chiamava:
Gori, Tabarrani, Lorenzi-
i due Bandelloni, l'uno Garibaldo
e l'altro detto Fortino – Santi
e Speroni : Andiamo!
Seppur molto bagnati, speravan sempre
che il tempo si calmasse,
che ritornasse il sole,
per non perdere la paga,
necessaria per comprare il pane.
E quando, finalmente,
il cielo si rasserenava,
la vita sulla cava continuava,
copioso dalla loro fronte
il sudore colava,
ed io dopo tantissimi anni,
li ricordo così
ora che son tutti morti.


Nessun commento: