sabato 7 settembre 2013

Il mulo degli alpini

La lettura su "Stella Alpina" del breve racconto intitolato “Pierino Balocco...uno sconcio...”, tratto da “ Vita quotidiana durante la campagna di Russia” descritta dall'alpino Pasquale Grignaschi, mi ha fatto ripensare a come sarà morto nell'Unione Sovietica il fratello di mio padre, Guido (classe 1919), in forza al 4° Reggimento Artiglieria da Montagna – reparto munizioni e viveri – della divisione Cuneense, impiegato sul fronte russo a fianco dei soldati della Germania che in quel tempo erano nostri alleati.
La sua partenza per la Russia credo gli abbia impedito di vedere il bambino che la sua sposa, con la quale da poco tempo si era unito in matrimonio, aveva dato alla luce quando lui si trovava in quella gelida nazione, dove furono combattute sanguinose battaglie.
Ricordo che mio zio Guido fu dichiarato disperso in Russia. Probabilmente sarà caduto stremato dalla fatica nella steppa ghiacciata, oppure ucciso dal fuoco nemico.
Amo pensare che nell'emettere gli ultimi respiri abbia avuto accanto a lui il suo mulo col quale aveva condiviso fatiche e pericoli. Chissà se davvero siano morti insieme?
Se così fosse avvenuto mi pare bello pensare che mio zio, prima di chiudere gli occhi abbia accarezzato il muso e il collo dell'animale che certamente gli attenuò gli spasmi della morte. E, infine, ancora bello mi pare di pensare che appena la morte lo strappò alla vita, abbia, potuto udire le seguenti parole pronunciate dal nostro Dio misericordioso:Oggi sei in Paradiso!”.


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