venerdì 27 agosto 2010

Seravezza 1943 - gli alunni dell'Avviamento dissero no al fascismo

Dopo la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista voluta da Benito Mussolini che, dopo la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, il 15 settembre 1943, riassunse in Italia, il governo del Paese, relativamente alla parte del territorio nazionale non ancora occupato dalle truppe alleate, noi ragazzi di Seravezza che frequentavano l’Avviamento Professionale al Lavoro fummo invitati dal direttore Giuseppe Masini, a iscriverci al ricostituito partito fascista della Repubblica di Salò. Ricordo che nella mia classe, la seconda, B che allora frequentavo, un giorno ci venne a parlare anche una signora molto nota a Seravezza per sollecitare la nostra adesione al fascismo la cui fede, c i disse, era rimasta ancora nel cuore di tanti italiani. Parlò a lungo, ma tutti noi alunni, appartenenti ad una delle generazioni che Mussolini voleva fascistizzare sin dalla nascita, senza ascoltare il parere dei nostri genitori, rifiutammo questa iscrizione che ci veniva caldamente ed anche pressantemente richiesta. Fu la fame che soffrimmo per lunghi anni e la nostra partecipazione al dolore che colpì le mamme e le spose di Seravezza i cui figli e mariti richiamati alle armi e avviati sui vari fronti, non fecero più ritorno alle loro case, a farci capire che il fascismo aveva portato la nostra Patria alla rovina. E il peggio per la gente della Versilia avvenne quando fu compiuta il 12 agosto 1944, dai nazisti l'orrenda strage a S.Anna di Stazzema, e poi anche dopo l'arrivo in Versilia, avvenuto nel mese di settembre 1944, delle armate alleate che li furono fermate dalle truppe tedesche per sette mesi, tanto da trasformare la nostra terra in un sanguinoso campo di battaglia.

Nessun commento: