Cenni di storia: 1940.
L’entrata in guèra dell’Italia a ffianco della Germania di Hitler, la ricordo ancora molto bene. Fu dichiarata contro la Gran Bretagna e la Francia il 10 giugno 1940 dal Duce che tenne un discorso dal balcone di piazza Venezia piena di gente che lo acclamava fragorosamente e in continuazione. E, visto com’eno andate a finì le cose, si póle dì che fu un giorno tristo per la nossa nazione. Il discorso di Benito Musssolini l’ascoltai nel cortile de la scòla. Nó alunni erimo tutti inquadrati e incitati dai nossi insegnanti, ad ogni pausa di questo discorso, si battevino le mane le mane oltre a gridà “Viva il Duce, viva la guèra”. C’era un entusiasmo generale che chi scrive però non condividea. Nun aveo ancora dieggi anni e certe cose non si capiscino bene a cquéla età. Da la radio si sentia la grande esplosione di gioia mentre Mussolini parlava al popolo. La gente dimostrava il su’ pieno accordo con lu’, parea d’esse tutti fascisti, nessuno escluso. Durante i mi poghi anni di vita nun ho mai sentuto na voce contraria al regime.E cche dì de le canzoni che nei primi tempi de la guèra cantammo. Vincere e vinceremo…, partino i sommergibili, rapidi e invisibili…, a primavera si riapre la partita….Nun ho mai dimenticato quéla che esaltò il comportamento dei militari italiani a difesa del fortino di Giarabub che mi fece anco piange, col colonnello Castagna che comandava centinaia di ómini che un avevino sete e un volèino l’acqua, aveino fame e un voleino il pane, ma nonostante queste sofferenze nun si volevino arrende e chiedevino soltanto il piombo per i lloro moschetti. Ecco cosa ho scritto in dialetto versiliese ne la mi modesta commedia intitolata “Sfollamento” che ho ancora racchiusa nel cassetto dei mi sogni.
Il 20 giugno 1940 l’Italia iniziò l’offensiva contro la Francia che portò alla conquista di Mentone, Il 24 giugno fu firmato l’armistizio. Il 27 settembre 1940, fu stipulato il patto tra Germania, Italia e Giappone. Nacque così il famoso asse Roma - Berlino -Tokio, al quale aderiranno, il 20 novembre l’Ungheria e il 23 novembre la Romania. L’Italia e la Germania s’impegnarono a instaurare un ordine nuovo in Europa. Altrettanto il Giappone doveva fare in Asia. Fu stabilito l’obbligo di dichiarare guerra a chiunque avesse attaccato un alleato. Il 28 giugno, muore nel cielo di Tobruk, in Cirenaica, Italo Balbo,. il cui aeroplano fu abbattuto per errore dalla contraerea italiana.
Il 4 luglio i soldati italiani entrarono in Sudan. Il 9 luglio avvenne lo scontro navale italo-inglese a Punta Stilo sulla costa calabrese. Per errore i bombardieri italiani sganciarono bombe sulle nostre navi. Il 19 agosto le nostre truppe occupano completamente la Somalia britannica. Il 13 settembre inizia l’offensiva italiana in Africa settentrionale.
Mentre la Germania nazista, con la sua guerra lampo, aveva sconfitto la Francia, (il 12 giugno1940 l’esercito germanico sfondò la linea Maginot e il 14 giugno entrò a Parigi) invadendo altri paesi quali Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, pur non avendo ad essi dichiarato guerra, fissò il blocco navale della Gran Bretagna, preparandosi, nel contempo, all’invasione della stessa, che mai avvenne anche perché nella battaglia d’Inghilterra gli inglesi ebbero la meglio sull’aviazione tedesca che comunque iniziò ad effettuare pesanti bombardamenti su Londra e altre città inglesi.
In questo bailamme in cui i bollettini di guerra continuavano a parlare di vittorie, a noi piccoli alunni del mio paese versiliese che tutte le domeniche ascoltavamo la voce dell’uomo che vendeva lungo le vie La Nazione e il Telegrafo, annunciando sempre, con voce alta, i successi riportati su ogni fronte sia dai tedeschi che dalle nostre truppe, dopo la firma del patto Roma- Berlino Tokio, ci chiesero di scrivere una lettera ad un ragazzo giapponese. Chi scrive fece parte del gruppetto, prescelto appunto per scrivere questa missiva. Scrivere ad un ragazzo giapponese sconosciuto non fu una cosa facile. Io non ricordo assolutamente niente del testo che scrissi. Non so neppure se sia arrivata a destinazione questa mia letterina; ho dubbi in proposito. Una cosa è certa. A questa mia lettera non fu data alcun riscontro. Intanto a causa della guerra voluta da Benito Mussolini che voleva sedere al tavolo delle trattative di pace, convinto della vittoria di Hitler, iniziammo a patire la fame. Risale comunque al 15 gennaio 1940 l’inizio della distribuzione in Italia delle carte annonarie per il razionamento dei beni di consumo. A decorrere dal 13 marzo 1942 la razione giornaliera di pane fu ridotta a 150 grammi e fu così che tutto il popolo italiano iniziò a tirare la cinghia e il peggio doveva ancora avvenire .
3 commenti:
Rimango impressionato da quante persone ricordano e parlano del Colonnello Castagna. Grazie Amedeo Salvatore Castagna
storie come questa , dimenticate dal revisionismo storico, andrebbero ricordate maggiormente. Anche l'impietosa letteratura inglese , solo per gli uomini di giarabub ha avuto ammirazione esaltando l'unione , l'organizzazione , il senso del dovere di quegli uomini ,italiani del nord del sud e libici,che attorno ad un tricolore sperduto nel deserto, resistettero senza viveri e mezzi per difendere un pezzo d'italia e l'onore di chi ne attendeva il ritorno. Ognuno di noi potrebbe avere la sua giarabub ,quando tutto sembra perduto, ma occorre crederci.
non auguro a nessuno di avere una giarabub personale, visto l'esito finale dell'evento, e cmq quello non era un pezzo di italia, al limite un lembo di deserto occupato da militari italiani. non dimentichiamo il "senso del dovere", di "unione", e l' "organizzazione" dei comandi italiani,che lasciarono tranquillamente che la guarnigione venisse tagliata fuori,senza preoccuparsi di aprire un varco per rifornirla, o per ritirare quegli uomini salvandoli,consegnandoli a sicuro annientamento
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