mercoledì 23 marzo 2016

I RICORDI RIMASTI SCOLPITI NEL MIO CUORE

Sento forte la  nostalgia di quei tempi in cui scrivevo per l'A.N.F.I. NEWS, il notiziario della sezione di Pisa,  che fu voluto dal Presidente pro - tempore finanziere - commendatore Marco Mugnaini e dallo scrivente che quando uscì il primo numero,  nel mese di ottobre del 1998,  in seno al Consiglio direttivo rivestivo la carica di revisore dei conti. Ho scritto tanti articoli  su questo nostro foglio, dai quali emergeva sempre l'amore nutrito per il  mitico e glorioso Corpo della Guardia di Finanza in cui mi arruolai il 15.7.1949.
Il notiziario nacque dall’esigenza di instaurare a livello locale un filo diretto fra tutti gli iscritti  alla sezione della Torre pendente  che allora contava 120 soci. La collaborazione era aperta a tutti i  soci,  ai quali il notiziario fu sempre offerto gratuitamente. Successivamente fui  eletto vice presidente della Sezione,  carica che mantenni per 10 anni. Devo dire che apprezzai molto le  parole che mi rivolse il presidente Marco Mugnaini quando, per la prima volta,  entrai, nella sezione dopo il mio congedo dal Corpo. “Questa è la tua casa” e ciò che mi disse lo trovai un pensiero eccezionale rimasto sempre impresso nella mia mente.  Mi preme sottolineare che i miei rapporti furono sempre ottimi con tutti gli iscritti. Era bello incontrare  e parlare con i militari in congedo, tra i quali vi erano alcuni   reduci della seconda guerra mondiale che furono internati nei lager nazisti, dove moltissimi di essi morirono in seguito alle inaudite violenze subite ed alla fame patita.
Fu stupendo per me rivedere alcuni colleghi con  i quali negli in anni lontani, avevo  esplicato  importanti servizi E quanta gioia si provava, quando   prima di ritornare a casa,  si andava tutti  a prendere un caffè  in  uno dei tanti esercizi  più vicini alla nostra Sezione. Ho pianto  quando la morte strappò alla vita diversi   soci, tra i quali ricordo, nel tempo in cui ero vice presidente,  il nostro socio onorario Gen. C. A. Ferruccio Canovaro, i marescialli  maggiori Leonardo Uneddu, Carlo Zanni e  Pietro Alesse,  ed i  brigadieri Ezio Ansini, Lorenzo Zitiello, Antonino Marchese,  l'appuntato Guido Zazzini. e il socio simpatizzante Enzo  Fialdini . Si li ho voluti ricordare tutti perché sia con loro che  con tutti gli altri iscritti alla sezione, ebbi sempre rapporti di profonda stima e di affetto.  La morte improvvisa del Comandante del gruppo provinciale di Pisa, Gen B. Paolo Semeraro che era anche lui socio onorario dell’AN.F.I. di  Pisa, addolorò profondamente tutti gli iscritti alla nostra sezione. Il generale Semeraro che da poco tempo aveva compiuto cinquant’anni,  fu un ufficiale di grande  valore. Egli quando pronunciò un suo discorso nella nostra sede dove era venuto a visitarci amò, definirci affettuosamente  di “essere tutti noi i suoi vccchietti”. E ancora,  parlando dell’ANFI,  disse: “Se siamo qui dopo una vita bicentenaria lo dobbiamo a tutti gli ex finanzieri per il servizio svolto a beneficio della nostra Patria.
Ecco cosa pensava dell'ANFI l’associazione che a me mi ha fatto sentire sempre immutato   lo spirito di Corpo che sentii nel mio cuore sin quando mi arruolai nella Guardia di Finanza.
Fui io a scrivere l’articolo sulla morte del generale Semeraro che fu pubblicato sulla nostra importante rivista Fiamme Gialle.  
Fino a quando sono stato relativamente in buone condizioni di salute ho partecipato a tutte le belle cerimonie pubbliche ed ai fantastici  raduni nazionali e interregionali. In particolare non dimenticherò mai il primo raduno  cui presi parte  che fu  quello che avvenne nei giorni 27- 28 settembre 1998, a l'Aquila, dove mentre sfilavamo nelle via del centro cittadino fummo acclamati da una massa imponente di cittadini e da molti bambini e bambine . Tutti i presenti al nostro passaggio gridavano Viva La Guardia di Finanza, viva L’Italia….”. Proprio a l'Aquila mi riconobbe un collega, in forza al Gruppo di Arezzo,  col quale prestai servizio al distaccamento di Passo Foscagno (2295 m) della brigata di Semogo -   nel 1954 -  Ben 45 anni erano trascorsi senza più esserci rivisti. Anche al raduno di Fiuggi fui riconosciuto da un collega che prestò servizio insieme a me, alla Brigata  di  Monte Bisbino nel 1958,  dove lui  era conduttore di un cane anticontrabbando. Di anni senza più rivederci ne erano trascorsi 40. 
Amo pensare che essere stato così riconosciuto  sia dipeso dal fatto che avevo  conservato  un
aspetto giovanile grazie alla mia capigliatura ancora nera.

Concludo col ricordare il   maresciallo capo  “terra” Aroldo Ballati, socio benemerito della Sezione ANFI di Pisa che personalmente non ho mai conosciuto, ma col quale parlai al telefono diverse volte per invitarlo a partecipare alle nostre feste, in particolare a quella fantastica relativa  al nostro Corpo.In relazione alla mia richiesta lui , mi rispose che camminava con molta difficoltà, e  di essere quasi cieco,  motivo per cui non poteva più muoversi. Con me ha sempre parlato volentieri, Una volta mi  raccontò di aver fatto parte del 6° battaglione mobilitato - formato a Livorno - del quale fece parte anche l'appuntato Francesco Meattini, medaglia d'oro al valor militare. Aroldo mi disse anche di avere  combattuto nei Balcani  a fianco degli alpini della divisione Tridentina per respingere un attacco dei ribelli, Per il suo comportamento  gli fu concesso un encomio solenne. Quando compì 100 anni  anch'io dovevo far parte della rappresentanza dei finanzieri in congedo della sezione operativa della compagnia di Pisa per festeggiarlo. Stavo per scendere  le scale quando udii mia moglie che mi chiamava: “Renato, Renato, sto molto male…” Ritornai sui  miei passi e così la vidi distesa sul letto in preda a forti dolori. Mi disse che aveva preso una compressa antidolorifera che anziché  farla stare meglio aveva peggiorato le sue condizioni. Dovetti chiamare la guardia medica . La dottoressa che arrivò la trovò grave e per questo motivo chiamò l'autoambulanza per farla subito ricoverare al pronto soccorso dell’ospedale di Pontedera dove gli fu accertato che era allergica al medicinale che aveva preso. Li rimase molte ore prima che venisse dimessa. Fu per questo fatto che  non conobbi  Aroldo. Quando cessò di vivere a 101 anni di età, fui l’alfiere (porta bandiera) durante il  suo funerale, a cui parteciparono molti cittadini di Pomarance, un ufficiale del Nucleo provinciale di Pisa in rappresentanza del Colonnello Paolo Semeraro e diversi marescialli in forza ai reparti vicini al luogo dove Aroldo visse gli ultimi anni della sua vita e da tanti finanzieri. 
 Nel periodo in cui sono stato vice presidente ho vissuto  tanti episodi belli che hanno sempre riscaldato il mio cuore riempiendolo di gioia, motivo per cui sono grato ai soci fondatori della nostra grande Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia la cui esistenza,    riesce ancora oggi a farmi risentire immutato quello spirito di Corpo che avvertii di avere quando entrai, nel luglio del 1949, nella caserma Piave di Roma per frequentarve il corso di allievo finanziere.

Renato Sacchelli

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