Sento forte la
nostalgia di quei tempi in cui scrivevo per l'A.N.F.I. NEWS, il
notiziario della sezione di Pisa, che fu
voluto dal Presidente pro - tempore finanziere - commendatore Marco Mugnaini e
dallo scrivente che quando uscì il primo numero, nel mese di ottobre del 1998, in seno al Consiglio direttivo rivestivo la
carica di revisore dei conti. Ho scritto tanti articoli su questo nostro foglio, dai quali emergeva
sempre l'amore nutrito per il mitico e
glorioso Corpo della Guardia di Finanza in cui mi arruolai il 15.7.1949.
Il notiziario nacque dall’esigenza di instaurare a livello
locale un filo diretto fra tutti gli iscritti
alla sezione della Torre pendente
che allora contava 120 soci. La collaborazione era aperta a tutti i soci,
ai quali il notiziario fu sempre offerto gratuitamente. Successivamente
fui eletto vice presidente della
Sezione, carica che mantenni per 10
anni. Devo dire che apprezzai molto le
parole che mi rivolse il presidente Marco Mugnaini quando, per la prima
volta, entrai, nella sezione dopo il mio
congedo dal Corpo. “Questa è la tua casa” e ciò che mi disse lo trovai un pensiero
eccezionale rimasto sempre impresso nella mia mente. Mi preme sottolineare che i miei rapporti
furono sempre ottimi con tutti gli iscritti. Era bello incontrare e parlare con i militari in congedo, tra i
quali vi erano alcuni reduci della
seconda guerra mondiale che furono internati nei lager nazisti, dove moltissimi
di essi morirono in seguito alle inaudite violenze subite ed alla fame patita.
Fu stupendo per me rivedere alcuni colleghi con i quali negli in anni lontani, avevo esplicato
importanti servizi E quanta gioia si provava, quando prima di ritornare a casa, si andava tutti a prendere un caffè in uno
dei tanti esercizi più vicini alla
nostra Sezione. Ho pianto quando la
morte strappò alla vita diversi soci,
tra i quali ricordo, nel tempo in cui ero vice presidente, il nostro socio onorario Gen. C. A. Ferruccio
Canovaro, i marescialli maggiori
Leonardo Uneddu, Carlo Zanni e Pietro
Alesse, ed i brigadieri Ezio Ansini, Lorenzo Zitiello,
Antonino Marchese, l'appuntato Guido Zazzini.
e il socio simpatizzante Enzo Fialdini .
Si li ho voluti ricordare tutti perché sia con loro che con tutti gli altri iscritti alla sezione,
ebbi sempre rapporti di profonda stima e di affetto. La morte improvvisa del Comandante del gruppo
provinciale di Pisa, Gen B. Paolo Semeraro che era anche lui socio onorario
dell’AN.F.I. di Pisa, addolorò
profondamente tutti gli iscritti alla nostra sezione. Il generale Semeraro che
da poco tempo aveva compiuto cinquant’anni,
fu un ufficiale di grande valore.
Egli quando pronunciò un suo discorso nella nostra sede dove era venuto a
visitarci amò, definirci affettuosamente
di “essere tutti noi i suoi vccchietti”. E ancora, parlando dell’ANFI, disse: “Se siamo qui dopo una vita
bicentenaria lo dobbiamo a tutti gli ex finanzieri per il servizio svolto a
beneficio della nostra Patria.
Ecco cosa pensava dell'ANFI l’associazione che a me mi ha
fatto sentire sempre immutato lo
spirito di Corpo che sentii nel mio cuore sin quando mi arruolai nella Guardia
di Finanza.
Fui io a scrivere l’articolo sulla morte del generale
Semeraro che fu pubblicato sulla nostra importante rivista Fiamme Gialle.
Fino a quando sono stato relativamente in buone condizioni di
salute ho partecipato a tutte le belle cerimonie pubbliche ed ai
fantastici raduni nazionali e
interregionali. In particolare non dimenticherò mai il primo raduno cui presi
parte che fu quello che avvenne nei giorni 27- 28
settembre 1998, a l'Aquila, dove mentre sfilavamo nelle via del centro
cittadino fummo acclamati da una massa imponente di cittadini e da molti
bambini e bambine . Tutti i presenti al nostro passaggio gridavano Viva La
Guardia di Finanza, viva L’Italia….”. Proprio a l'Aquila mi riconobbe un
collega, in forza al Gruppo di Arezzo,
col quale prestai servizio al distaccamento di Passo Foscagno (2295 m)
della brigata di Semogo - nel 1954
- Ben 45 anni erano trascorsi senza più
esserci rivisti. Anche al raduno di Fiuggi fui riconosciuto da un collega che
prestò servizio insieme a me, alla Brigata
di Monte Bisbino nel 1958, dove lui
era conduttore di un cane anticontrabbando. Di anni senza più rivederci
ne erano trascorsi 40.
Amo pensare che essere stato così riconosciuto sia dipeso dal fatto che avevo conservato
un
aspetto giovanile grazie alla mia capigliatura ancora nera.
Concludo col ricordare il
maresciallo capo “terra” Aroldo
Ballati, socio benemerito della Sezione ANFI di Pisa che personalmente non ho
mai conosciuto, ma col quale parlai al telefono diverse volte per invitarlo a
partecipare alle nostre feste, in particolare a quella fantastica relativa al nostro Corpo.In relazione alla mia richiesta lui , mi rispose che camminava con molta difficoltà,
e di essere quasi cieco, motivo per cui non poteva più muoversi. Con
me ha sempre parlato volentieri, Una volta mi
raccontò di aver fatto parte del 6° battaglione mobilitato - formato a
Livorno - del quale fece parte anche l'appuntato Francesco Meattini, medaglia
d'oro al valor militare. Aroldo mi disse anche di avere combattuto nei Balcani a fianco degli alpini della divisione
Tridentina per respingere un attacco dei ribelli, Per il suo comportamento gli fu concesso un encomio solenne. Quando
compì 100 anni anch'io dovevo far parte
della rappresentanza dei finanzieri in congedo della sezione operativa della
compagnia di Pisa per festeggiarlo. Stavo per scendere le scale quando udii mia moglie che mi
chiamava: “Renato, Renato, sto molto male…” Ritornai sui miei passi e così la vidi distesa sul letto
in preda a forti dolori. Mi disse che aveva preso una compressa antidolorifera
che anziché farla stare meglio aveva
peggiorato le sue condizioni. Dovetti chiamare la guardia medica . La
dottoressa che arrivò la trovò grave e per questo motivo chiamò l'autoambulanza
per farla subito ricoverare al pronto soccorso dell’ospedale di Pontedera dove
gli fu accertato che era allergica al medicinale che aveva preso. Li rimase
molte ore prima che venisse dimessa. Fu per questo fatto che non conobbi
Aroldo. Quando cessò di vivere a 101 anni di età, fui l’alfiere (porta
bandiera) durante il suo funerale, a cui
parteciparono molti cittadini di Pomarance, un ufficiale del Nucleo provinciale
di Pisa in rappresentanza del Colonnello Paolo Semeraro e diversi marescialli
in forza ai reparti vicini al luogo dove Aroldo visse gli ultimi anni della sua
vita e da tanti finanzieri.
Nel periodo in cui
sono stato vice presidente ho vissuto
tanti episodi belli che hanno sempre riscaldato il mio cuore
riempiendolo di gioia, motivo per cui sono grato ai soci fondatori della nostra
grande Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia la cui esistenza, riesce ancora oggi a farmi risentire
immutato quello spirito di Corpo che avvertii di avere quando entrai, nel
luglio del 1949, nella caserma Piave di Roma per frequentarve il corso di
allievo finanziere.
Renato Sacchelli
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