giovedì 30 gennaio 2014

Coltano: chi ha paura del cippo?

Per ben sei volte hanno distrutto il cippo di Coltano (Pisa) per ricordare il luogo dove nel 1945
furono tenuti prigionieri 35.000 soldati della Rsi. Il cippo non esaltava minimamente alcun ideale fascista. Da esso emergeva solo il dolore di chi, in quel luogo, soffrì una dura prigionia .
Chi scrive è nato “figlio della lupa!“ ed ha patito la fame, ha visto morire tante persone ed era presente quando i tedeschi nell'agosto '44, fecero saltare in aria la sua e moltre altre case del suo paese. Nel 1943 - 44 chi scrive e tutti i suoi compagni della II B dell' Avviamento professionale, nonostante le pressioni, si rifiutarono in massa si aderire al ricostituito fascista repubblicano.
Non ho mai odiato nessuno, tantomeno quei giovani che in buona fede, combatterono; e molti morirono; sotto la bandiera della Rsi. E ora vorrei che il cippo di Coltano fosse rimesso al suo posto, perché ricorda una pagina dolorosa della nostra Patria. Ed a rimetterlo a posto dovrebbero essere coloro che per ben sei volte lo hanno abbattuto e questo  sarebbe un passo avanti sulla via della riappacificazione.

P.S. - Lettera pubblicata sul quotidiano "La Nazione" il 26 agosto 2000.

martedì 28 gennaio 2014

STORIA DELLA GUARDIA DI FINANZA

Ecco la fulgida storia della Guardia di Finanza che appresi quando, dal 15 luglio 1949 e fino al 15 gennaio del 1950, frequentai presso la Legione allievi di Roma il corso  allievo finanziere, e poi quella che lessi sui tanti libri di storia, tra i quali il prezioso calendario dell'Atlante De Agostini, edizione speciale per la Guardia di Finanza uscito nel 1970, che mi ha indotto a seguire sia lo  lo stesso ordine cronologico degli  eventi evidenziati nel succitato calendario sia a ripetere sinteticamente la medesima narrazione dei fatti accaduti nel corso della lunga storia  del Corpo. Ricordo che nelle aule in cui si radunava la mia compagnia, tutti gli allievi seguivano con grande attenzione, e spesso anche con commozione, le lezioni che venivano svolte dagli ufficiali ed anche dai sottufficiali quando ci raccontavano le eroiche battaglie combattute dai finanzieri nei secoli passati. Ho sentito anche  il dovere di parlare di Cefalonia, l' isola greca dove finanzieri italiani immolarono la loro vita a fianco dei fanti della divisione Acqui che fu sterminata dai tedeschi per non aver ceduto ad essi le armi dopo l'armistizio dell'otto settenbre 1943. Ho voluto anche accennare all'eroico comportamento dei finanzieri in forza ai reparti del Corpo al confine Italo- Svizzero, i quali aiutarono ad espatriare in Svizzera  centinaia e centinaia di uomini di origine ebraica perseguitati dai nazifascisti. Se non avessero ricevuto alcun aiuto queste creature innocenti sarebbero finite nei lager nazisti per essere sterminate nelle camere a gas o nei forni crematori. Ho prestato per oltre quarant'anni di servizio nel Corpo. In questi anni. fortunatamente  senza guerre, i militari della Guardia di Finanza hanno svolto servizi d'istituto con onestà di intenti a beneficio della nostra Patria e molti sono i Caduti nell'adempimento del proprio dovere, motivo per cui penso proprio che il popolo italiano nell'avvenire, non potrà fare a meno del glorioso Corpo della Guardia di Finanza.

INIZIA LA STORIA

La Guardia di Finanza è un organismo militare al servizio degli interessi economici - tributari
dello Stato, alla dipendenza del Ministro delle finanze. E' derivata dalla fusione dei corpi di finanza preesistenti nei vari Stati italiani prima dell'unità d'Italia che avevano il compito di vigilare i confini, in particolare con duplice finalità militare e fiscale. Nei secoli  remoti, la difesa dei confini terrestri e marittimi  degli Stati in quei tempi  conosciuti fu affidata a corpi e/o distaccamenti di soldati speciali che avevano anche il  compito di vigilare per far rispettare le leggi in vigore disattese dai malviventi, dai disertori e dai contrabbandieri. All'epoca dell'Impero Romano operavano i milites portitorii, successivamente si passò ai guardatores dei comuni italiani, poi agli zaffi d'acqua della Repubblica Veneta, ai soldati di campagna del Regno di Napoli, ai guardiani della Repubblica di Genova che furono sostituiti dal Corpo Generale del Guardafinanze, quindi si evince che a vigilare sulle frontiere e sui mari della Patria vi furono sempre uomini armati.
Vittorio Amedeo III di Savoia che fu re della Sardegna dal 1773 al 1779, avverti, la necessità di creare nel suo regno la “Legione Truppe Leggere “ un apposito corpo speciale con il compito di espletare servizi di vigilanza ed anche per la difesa militare delle frontiere: iniziò così con la creazione di questa Legione, che avvenne il 1° ottobre dell' anno 1774, la storia dei finanzieri italiani.

Affidata ad ufficiali di elevato valore acquisì subito fama e prestigio per la sua encomiabile organizzazione e per i faticosi e pesanti servizi di pace svolti dai propri uomini, ma anche per il valore che rivelarono durante le campagne dal 1792 al 1796, nelle quali si distinsero nelle battaglie che si svolsero ad Authion (12 giugno 1793 ) e di Loano (23/24 novembre 1795, nel corso delle quali otto eroici combattenti furono insigniti della medaglia d'argento al valor militare.

In seguito alla restaurazione, fu ricostituita in Piemonte la Legione Truppe Leggere che venne denominata Legione Reale Piemontese e, successivamente, Legione Reale Leggera. Questa Legione combattè valorosamente per la conquista della piazzaforte di Glenobe, tant' è che alla bandiera fu concessa una medaglia d'oro al valor militare ed  una medaglia d'oro, sei d'argento, quattro croci dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e alcune promozioni per merito di guerra furono concesse ai singoli finanzieri combattenti.. Successivamente furono mantenuti,negli altri Stati italiani, i corpi fondati durante l'occupazione francese.

All'inizio delle cospirazioni e dei moti insurrezionali per la libertà d'Italia, i finanzieri furono in ogni luogo, rendendo altamente efficace la loro azione in ordine alla quale alto fu il contributo di sangue che versarono per la causa nazionale. Grande fu la partecipazione dei finanzieri in forza ai vari stati italiani ed alle campagne di guerra del 1848 e del 1849, in particolare durante le Cinque giornate di Milano dove fu costituita una milizia regolare della rivoluzione. Nella difesa di Roma scrissero pagine di epico valore, i finanzieri lombardi che costituivano il nerbo del battaglione bersaglieri della regione lombarda di Luciano Manara e i finanzieri romani, sotto il nome di bersaglieri del Tebro, comandati da Felice Orsini e da Gallimero Zambianchi. Nel corso della difesa di Ancona e nell'insurrezione di Bologna, prove di alto valore lo dimostrarono anche i finanzieri del ramo mare.

Ecco quali sono le prime iscrizioni sulla freccia della Bandiera di guerra della Guardia di Finanza.

1848:  Milano  (Cinque giornate)  - Rocca d'Anfo - Montebello - Sorio - Vicenza - Udine - Palmanova e Bologna (8 agosto).

1849 - Bologna, (8 - 16 maggio ) - Ancona - Roma - Palestrina e Venezia.

Nelle campagne del 1869 sul Lago Maggiore e del 1860 a Urbino e Fossombrone, combatterono anche reparti di finanzieri lombardi, piemontesi e romani.

Con l' avvenuta unificazione dell'Italia, i corpi di finanza degli stati italiani che non esistevano più, si fusero nel Corpo della Guardia di Finanza doganale che fu istituito nel 1862, con il compito di concorrere, in tempo di guerra, anche alla difesa del territorio dello Stato. Parteciparono nel 1866, con una compagnia mobilitata, alla campagna allo Stelvio ed al Tonale e, successivamente, a quella del 1870 nell'occupazione di Civitavecchia e di Velletri.

Dopo il 1870 il Corpo della Guardia di Finanza, operò attivamente per rinsaldare i suoi organismi.
Nel 1881 assunse il nome di Guardia di Finanza e fu dichiarata parte integrante delle forze militari dello Stato. Nel 1906 fu predisposto ed attuato un ordinamento militare autonomo che portò alla costituzione del Comando Generale e dei comandi di legione; nel 1907 gli vennero concesse le stellette e nel 1911 la Bandiera di guerra.

La Guardia di Finanza, nel 1912, partecipò con un reparto mobilitato alla guerra italo-turca (Zanzur, 8 giugno; Sidi Bidal; Bu Chemesc . Un altro reparto prese parte alle operazioni nell'Egeo, per il valore dimostrato ottenne un encomio solenne per l'intero Corpo.

Alla prima guerra mondiale 1915-1918, la Guardia di Finanza schierò 18 battaglioni mobilitati e l'intero naviglio. I seguenti fatti d'arme furono iscritti sulla freccia della sua Bandiera di guerra:
1915 - Ala - Monte Croce Carnico – Pogdora - Monte Sei Busi.
1916 - Monte Sperone - Costesin Val d'Assa - Val d'Astico - Monte Cimone – Carso.
1917 - Albania (Osum) - Piave Vecchio.

1918 - Due Piavi - Albania (Mali Viluscia).
Il 21 giugno 1918 il VII battaglione, schierato sul basso Piave varcò, con indomito coraggio, il fiume Sile sotto gli incessanti cannoneggiamenti delle artiglierie nemiche, riuscendo a creare una testa di ponte nell'opposto territorio. Questa eroica azione suscitò grande ammirazione e plauso dei
battaglioni di bersaglieri e di marinai, operanti sulla stessa linea del fronte. Per l'eroico comportamento il VII battaglione fu insignito della medaglia di bronzo al valor militare.


Il 5 luglio successivo, l' VIII battaglione che sostituì “ l'esausto ma indomito” VII battaglione continuò le operazioni che due giorni dopo si conclusero col raggiungimento dell'argine destro del Piave Nuovo.

Nello stesso giorno i battaglioni XVI e il XVIII, in Albania iniziarono l'attacco contro le fortificazioni del Mali Viluscia che furono conquistate nei giorni successivi.

A ricordo della vittoriosa ed eroica battaglia, la ricorrenza della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza fu fissata il 5 luglio di ogni anno.

Per la partecipazione alla 1^ guerra mondiale la Bandiera della Guardia di Finanza fu decorata con una seconda medaglia di bronzo al valor militare.


1935 - 1936 - GUERRA ITALO ETIOPICA

La Guardia di Finanza partecipò alle battaglie che avvennero durante la guerra per la conquista dell'Etiopia a: Macallè - Amba Aradam - Debuk – e durante la Marcia su Addis Abeba col battaglione speciale “E”.  Dopo la conquista dell'impero furono studiate e poste in essere le prime strutture operative in ordine alle quali la Guardia di Finana potesse disimpegnare il servizio d'istituto in A.O. Per questo fatto alla Guardia di Finanza fu conferita nel 1937 la croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia con una eccezionale motivazione.


SECONDA GUERRA MONDIALE

Reparti della Guardia di Finanza nella seconda guerra mondiale furono impegnati all'inizio delle ostilità alla frontiera italo francese, ed al confine libico tunisino, nel bassopiano sudanese e sul fronte greco albanese, dove tre battaglioni si distinsero nel corso degli aspri combattimenti che si svolsero nell'inverno del 1940 -1941.
Anche in questa guerra furono impiegati 18 battaglioni mobilitati che parteciparono alle operazioni belliche in Albania, Slovenia, Dalmazia, Montenegro e Grecia e in Russia. I gruppi mobilitati misti dell'Eritrea e dell'Amhara ebbero la sorte di concludere con le belle pagine di Massaua e di Gondar le vicende della Guardia di Finanza in Africa Orientale. Il cinquanta per cento delle unità del Naviglio della Guardia di Finanza fu perduto in seguito alle operazioni belliche.

GUERRA DI LIBERAZIONE

Alla guerra di liberazione la Guardia di finanza partecipò con un battaglione organico.
Molti finanzieri ingrossarono le file dei partigiani e del movimento clandestino, concorrendo attivamente alla lotta di liberazione.
La lotta di liberazione , a mio parere, iniziò a Cefalonia dove reparti di finanzieri, come già accennato in precedenza, immolarono la loro vita a fianco della divisione Acqui che combatté contro le truppe tedesche che, oltre ad avere un numero maggiore di forze, disposero anche di aerei , mentre i combattenti italiani non ricevettero alcun aiuto, quindi furono costretti ad arrendersi. Cefalonia fu  il teatro dello spaventoso massacro deI soldati  italiani da parte delle feroci truppe germaniche. In quell'isola fu scritta la prima pagina gloriosa della resistenza italiana.

Voglio ricordare  i militari della Guardia di Finanza in servizio al confine italo – svizzero, i quali dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, aiutarono ad espatriare in Svizzera,  uomini di origine ebraica perseguitati dal nazifascismo. Tra i militari  che aiutarono la fuga di quelle creature umane, vi era  il finanziere scelto Claudio Sacchelli che faceva parte della brigata di frontiera di Villa di Tirano – distaccamento di Lughina. Arrestato dai tedeschi per aver anche collaborato coi partigiani del posto facenti parte della formazione Fiamme Verdi,  finì  rinchiuso nel lager nazista di Mauthausen, dove mori il 1° maggio 1945, a causa di inenarrabili  stenti e  sevizie.  La sua vita eroica è venuta alla luce dalle ricerche effettuate dal capitano Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico del Corpo. A imperitura memoria, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 26 gennaio 2012 ha insignito il finanziere Claudio Sacchelli della medaglia d'oro al valor civile alla memoria.
Ricordo anche i valorosi finanzieri che prestarono aiuto ai perseguitati dal nazifascismo, che sono l'appuntato Paolo Arenare, il maresciallo Alberto Rossi ( decorato di Croce di Guerra al Valor Militare) e l'appuntato Domenico Annetta ed il finanziere Tullio Centurioni che persero entrambi la vita per far espatriare in Svizzera alcuni perseguitati. Altri militari del Corpo insieme ai commilitoni delle Forze Armate aiutarono tanti perseguitati ad espatriare in Svizzera per evitare che fossero catturati dai nazifascisti.
La Guardia di Finanza ha voluto ricordare il Finanziere Claudio Sacchelli, con un libro eccezionale che racconta la vita di questo eroico figlio nato nell' antica e storica terra di Versilia. Dal libro, ricco di  fotografie, che furono scattate da Claudio,  talune  nella terra dove nacque ed altre in varie località del confine italo svizzero,in tre delle quali, anche chi scrive, prestò servizio  negli Anni '50 del secolo scorso, è stato scritto dal Gen. di C.A. Luciano Luciani, Presidente del Museo Storico e del Comitato di Studi Storici della Guardia di finanza e dal capitano Gerardo Severino.Confesso la mia emozione nel rivedere quei luoghi dove vissi e prestai onorato servizio negli anni più forti della mia giovinezza.
A Milano, in particolare, finanzieri in forza alla locale Legione della Guardia di Finanza con un reggimento di formazione, nella notte del 25 aprile 1945 sferrarono attacchi ai presidi nazifascisti che si conclusero vittoriosamente con l'occupazione degli obbiettivi più importanti della città.
Testimoniano la grandi virtù militari della Guardia di Finanza le seguenti decorazioni ( dati aggiornati al 1970) di cui fu insignita la Bandiera di guerra:
una croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia;
una medaglia d'oro;
quattro medaglie d'argento;
sei medaglie di bronzo.

Alla simbologia del valore collettivo si sommano le ricompense individuali che sono le seguenti:
sette medaglie d'oro, delle quali due a viventi, trecentosette medaglie d'argento;
seicentoquarantacinque medaglie di bronzo al valor militare, una medaglia d'oro e cinquecento
medaglie d'argento al valor di marina.

Pagine di alto spirito e di dedizione al dovere sono state scritte dai finanzieri in tempo di pace e in in tanti episodi di generoso altruismo ed elevata solidarietà umana che dà un senso alla vita dell'uomo.

Quando si verificarono gravi eventi nazionali, i finanzieri furono i primi ad accorrere dovunque per soccorrere i fratelli colpiti dai terremoti di Messina (1908) della Marsica (1915) e della Sicilia occidentale (1968) e dalle alluvioni del Polesine (1951), dell'Italia centro - meridionale (1956), della Toscana e del Veneto (1966) e del Piemonte 1968.

Oltre alle numerose ricompense di ordine militare, la bandiera del Corpo è decorata di tre medaglie d'oro al valor civile, di una medaglia d'argento al valor civile e di due medaglie d'oro di benemerenza.
In merito alla fattiva collaborazione, data dalla Guardia di Finanza per gli studi e ricerche in materia tributaria, la Bandiera del Corpo è stata decorata di una Medaglia d'oro al Merito della Finanza Pubblica.

Nell'anno 1966, il premio “Medaglie d'oro” istituito dal Gruppo Medaglie d'oro al valor militare, è stato assegnato alla Guardia di Finanza con la seguente motivazione: ”schierata con le altre Forze Armate dello Stato a presidio dei confini della Patria, svolgendo i suoi compiti d'istituto in eccezionali condizioni di rischio e di sacrificio, ha dato quest'anno il più alto tributo di sangue nell'adempimento del proprio dovere.

sabato 25 gennaio 2014

RIFLESSIONI SULL'AMORE

Il testo del mio primo scritto pubblicato sul periodico cattolico versiliese "Il Dialogo", del mese di aprile 1987, diretto da don Florio Giannini che ora riposa nel Regno dei Cieli, accanto al nostro Padre Celeste.



Si parla tanto di questo sentimento che dovrebbe unire ed affratellare tutti popoli della terra, senza più divisioni ideologiche, senza steccati, muri,frontiere e lotte di classe.
Ciò che invece stà accadendo a Beirut, nell'Iraq ed in altre nazioni di questo piccolo Mondo ci farebbe dubitare sulla sacralità della sua esistenza, se non fossimo, nel contempo, testimoni di esempi luminosi di amore che ogni giorno delicate creature, come suor Teresa di Calcutta, tanto per citarne una, manifestano nei confronti di persone gravemente ammalate o afflitte dalla fame.
Altri esempi della specie ci vengono forniti da coloro che lottano a difesa dei diritti dell'uomo, primi fra i tanti quello relativo alla libertà, senza la quale non ci può essere nemmeno l'amore.
Quindi l'amore esiste sin dal giorno in cui l'uomo è stato creato. E' realta di sempre e non un sogno irreale.

L'uomo generato da un atto di amore. è il simbolo l'emblema di questo sentimento, comune a tutti gli altri esseri viventi.
Cristo, morto inchiodato sulla croce, rappresenta per coloro che credono nei valori genuini e più utentici della vita, che non è solo terrena ma eterna, la più alta manifestazione d'amore nei confronti del genere umano.

Nel giorno in cui si festeggia San Valentino, per antica tradizione il Patrono degli innamorati, cessando per un momento, ma solo per un attimo, di pensare alla guerra, dedico la mia attenzione ai nostri fratelli palestinesi che assediati nel loro campo profughi a Beirut , sono costretti, per sopravvivere, a nutrirsi con la carne delle persone uccise durante i sanguinosi scontri, voglio quì ricordare quanto è sublime l'amore che unisce una coppia.
Stare insieme, avere rispetto l'uno verso l' altra e viceversa, avere figli. Ricevere e donare carezze e baci, sono frutti che solo l'amore può darci.Ma l'amore non ha limiti. . Esso si manifesta in tutti i campi della nostra vita.

E' amore lavorare, seminare la terra, far crescere le piante, impedire che le acque dei fiumi, dei laghi e del mare siano inquinati dai rifiuti di ogni genere. E' una dimostrazione di amore anche questa odierna cerimonia che ci consente di esprimere le nostre gioie, le ansie e le angosce del nostro mondo inquieto. Amore significa anche impugnare la spada, così come fece l'Arcangelo Gabriele, per trafiggere il demonio che annidatosi dentro l'uomo, è riuscito ad assopire la sua coscienza.