martedì 27 novembre 2012

IL COMUNE UNICO DELLA VERSILIA

Con gioia rilevo che, grazie al sindaco di Seravezza  Ettore Neri, si ritorni a parlare della necessità di arrivare a costituire  il  comune unico della Versilia che possa affrontare e risolvere, globalmente,  tutte le problematiche che interessano gli abitanti della nostra laboriosa terra.

Nell’ultima Cronaca libera ne ha parlato anche Roberto Ippolito un uomo che non conosco ma che da sempre stimo  per i suoi approfonditi  articoli pubblicati su Versilia Oggi, con cui , mi vanto di collaborare dal 1982, ai tempi in cui era diretto dal suo fondatore  Giorgio Giannelli.

Ecco quali sono a mio parere i  problemi che richiedono un impegno comune, per assicurare tranquillità e benessere alla nostra gente:

1  - difesa delle  opere protettive  dalle eventuali  piene lungo 
       Il  fiume Versilia;
2  - costruzione di scogliere flangiflutti lungo la  costa versiliese,
       minacciata seriamente dall’ erosione;
3  - sfruttamento comune, non a fini di lucro,  delle acque quale bene
       primario per la vita  dell’uomo;
4  - ritiro e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed industriali, in ordine ai
      quali  bisognerà avere un impianto comune
5  - disciplinare al meglio la viabilità su tutta la Versilia, per far si che
       avvenga nel massimo ordine possibile e non in modo caotico come
       ho visto in alcuni centri urbani.
6  - creare apposite aree delimitate per le attività artigianali ed industriali
      che danno lavoro e benessere alla mano d’opera;
7  - costruzione di un forno crematorio per la cremazione dei corpi dei
      defunti versiliesi;
8 - traforo del monte Costa e del monte di Ripa per evitare il transito di 
     autocarri pesanti nel centro  di Seravezza, che rendono insopportabile
     la vita di coloro che abitano lungo le vie percorse da detti automezzi.
Credo  che la costituzione del Comune unico  riduca i costi di gestione di questa nuova struttura pubblica che dovrebbe avere un proprio collegio elettorale per candidare i propri cittadini alle elezioni per ricoprire cariche elettive nei vari organi dello Stato. Concludo col ringraziare il signor Sindaco di Seravezza Ettore Neri, il signor Roberto Ippolito e tutti coloro  che faranno il possibile per realizzare questo importante progetto che chi scrive sostenne quando Giorgio Giannelli lo incluse tra gli obbiettivi più importanti dell’Unione Versiliese, movimento apartitico da lui fondato,  che fu propugnato anche da Pietro Marchi nel secondo decennio del 1900 (cento anni fa) quando, per la prima volta,  fu sindaco di Seravezza dal 1911 al 1919. La seconda volta fu sindaco di Seravezza dal 1944 al 1946.


martedì 20 novembre 2012

Mario Draghi deve essere ascoltato



Ho rilevato con piacere che quanto ho scritto di recente come  semplice uomo della strada sulla Cronaca libera della Versilia,  in merito alle misure da adottare per risolvere la grave crisi che continua a farci soffrire, collimi, in toto, con quanto ha detto Mario Draghi, presidente della Bce.

In sostanza per rilanciare l’attività produttiva  bisogna favorire i consumi e questo si ottiene riducendo il prelievo fiscale a carico delle imprese che producono beni e servizi, badando, al contempo, anche a ridurre gli oneri a carico dei datori di lavoro per ogni singolo operaio alle dipendenze. Anche i contributi a carico dei dipendenti dovrebbero essere, a mio parere, ridotti.

Abbassando le imposte e le tasse si  allargherebbe la massa dei contribuenti e - potenzialmente - diminuirebbe l'evasione fiscale; di conseguenza si avrebbero maggiori entrate per fare fronte ai bisogni dello Stato.

Ovviamente debbono essere anche ridotte le spese generali, partendo dall'eliminazione di tanti inutili carrozzoni. Io starei molto attento a toccare le spese sanitarie, che con una popolazione che invecchia saranno sempre più importanti se vogliamo continuare a curare i cittadini, anche quelli che non possono permettersi di pagarsi le spese autonomamente.
Non ripeto le altre misure necessarie per diminuire i costi che ho illustrato nell’articolo che ho citato.

Mi limito a una considerazione a mio modo di vedere molto importante: se riuscissimo a far salire i consumi le aziende avrebbero bisogno di più dipendenti per fare fronte alla crescita della domanda. E se crescono i consumi tendenzialmente diminuiscono i disoccupati. Non basta solo questo per superare la crisi (vedi debito pubblico che ci assilla). Ma è certamente un buon inizio.



Difficile superare questa crisi


Rilevo, con dispiacere, che il professor Mario Monti incontra grosse difficoltà a governare il nostro Paese. Ad un anno di distanza da quando è capo del governo il debito pubblico è arrivato a 1.995 miliardi di euro, nonostante l’aumento delle entrate per complessivi  280 miliardi di euro,  pari al 2,6% in più rispetto al 2011.

Tanti i problemi da risolvere: in primis occorre ridurre la spesa pubblica, salvaguardando i servizi primari per permettere ai cittadini di vivere con dignità, senza troppe lacrime. Ovviamente bisognerebbe ridurre gli eccessivi emolumenti che percepiscono gli alti burocrati e chi ricopre importanti cariche pubbliche. Chi lavora per il raggiungimento del bene comune deve sentirsi gratificato già solo per l'incarico che riveste nell’interesse di tutta la collettività.

E' necessario riscoprire i valori della fratellanza. E c’è bisogno soprattutto di dare lavoro ai giovani, perché è il lavoro che produce ricchezza e benessere. Il governo deve agevolare  fiscalmente chi intende operare  per incrementare la produzione di beni e servizi. E’ doloroso vedere come la disoccupazione giovanile non accenni a diminuire.
Personalmente ritengo che basterebbero i Comuni, ovviamente potenziati, a fare fronte alle problematiche ora demandate alle Provincie e addirittura alle Regioni.
E’ chiaro che chi svolge funzioni pubbliche deve essere ben pagato, ma senza arrivare alle attuali esagerazioni.

Desidererei, inoltre, che chi  ha in mano le leve del potere agisse sempre agire nell’interesse del popolo italiano. Le proteste violente che si sono verificate anche in data odierna contro le Forze dell’Ordine - che hanno dimostrato, ancora una volta, come siano un baluardo a difesa della nostra democrazia - mi inducono  a spronare il Governo a non imporre nuove tassazioni che, a mio parere, aggraverebbero ancora di più le condizioni di vita di chi stenta ad arrivare a fine del mese.