venerdì 30 dicembre 2011

È BELLA LA PIAZZA CENTRALE DI SERAVEZZA

Recentemente ho rivisto la piazza situata al centro di Seravezza, intitolata alla memoria del grande Giosuè Carducci, che ho visitato insieme a mia moglie e alla mia primogenita Marina in occasione dell'ultima commemorazione dei defunti.
Prima di salire al cimitero, dove sono sepolti i nostri cari, stretti congiunti, amici e tutta la gente che personalmente conobbi sin da bambino, ho voluto rivedere la piazza, in cui avevo messo piede l'ultima volta quando ancora non vi erano state collocate le bellissime statue in bronzo, che insieme al grande monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, e alla bella fontana ricca di pregevoli sculture, l'hanno impreziosita e resa ancor più bella. Questo splendore è dovuto anche agli importanti lavori di restauro, del monumento e della fontana, eseguiti nel corso degli anni dall'Amministrazione comunale.
Mi dispiace soltanto di non aver avuto con me, quel giorno, carta e penna per annotare gli autori delle nuove opere poste ad ornamento della piazza, che avrei avuto il piacere di menzionare in questo mio scritto. Sento il dovere di ringraziare il signor sindaco Ettore Neri e la sua Giunta per quanto ha fatto per rendere ancor più bella la piazza.
Al primo cittadino vorrei far sapere che non dimenticherò mai la sua nobile iniziativa nel chiedere al Presidente della Repubblica la concessione della medaglia d'oro al valor civile, per l'eroismo dimostrato dai seravezzini nelle tragiche vicende vissute durante la Seconda guerra mondiale.
Anch'io scrissi al Capo dello Stato per sottolineare come, a mio avviso, Seravezza meritasse questo alto riconoscimento, anche per onorare i tanti ragazzi seravezzini che tennero comportamenti eroici durante i sette mesi di guerra, rifornendo di munizioni e viveri i soldati americani che combattevano in prima linea contro i tedeschi. Con il cibo in scatola che ricevevano in cambio delle loro dure e pericolose prestazioni, permisero alle loro famiglie di sopravvivere. Per me questi ragazzi furono veri e propri eroi senza medaglia.
Seravezza purtroppo non ha ottenuto la medaglia d'oro, ma mi consola il fatto che altri, come me, a partire dal sindaco Ettore Neri, ritengano che meritasse questa onorificenza.


Ho letto della polemica, delle ultime settimane, sull'inferriata in ferro battuto che un tempo recintava il monumento ai Caduti. Ricordo di averla vista sin dagli anni Trenta, quando, da Figlio della Lupa (e poi da Balilla) ci facevano schierare davanti al monumento, in occasione dell'annuale ricorrenza della vittoria della Prima guerra mondiale, ed altre cerimonie. Era Angelo Angiolo Battelli, proprietario del Caffé Centrale, sito sul retro del monumento, a guidare noi Figli della Lupa ed i Balilla nelle marce di avvicinamento al centro della piazza. Per farci mantenere il passo batteva forte per terra la punta del bastone che stringeva fra le mani. Da Balilla moschettiere arrivai a montare la guardia con il moschetto intorno al monumento.
Quando la recinzione fu tolta ci rimasi un po' male; in un primo momento pensai che il Comune avesse deciso di toglierla per aumentare l'area di parcheggio per le autovetture. Ma non era questo il motivo.
Oggi, a ragion veduta, ritengo che la piazza non abbia bisogno del ripristino della vecchia inferriata, è bella così com'è. Tuttavia è necessario adottare tutti gli accorgimenti del caso per impedire possibili danni al monumento.
Fu proprio lì davanti che il mio cuore di bambino iniziò a battere forte ogni volta che la banda dei Costanti iniziava a suonare l'inno del Piave; fatto che si è sempre ripetuto nel corso della mia già lunga vita ogni qualvolta ho ascoltato, e continuo ancora ad ascoltare, quelle note per me sempre commoventi.

P.S. Il Presidente della Repubblica ha concesso al Comune di Seravezza la medaglia d'argento al Merito civile